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Commento di Luigi: Game of Thrones 8×06 Così Mi Fai Sciogliere

Eccola Approdo del Re, che dopo le fiamme di Drogon sembra un qualsiasi quartiere di Roma andato in vacca. Lo scenario è postapocalittico, un po’ come la sceneggiatura. Tyrion si muove tra le macerie, attento ai detriti delle passate stagioni, ha un obiettivo: cercare Cersei, la sorella che tanto lo ha amato in vita… che se avesse potuto ucciderlo nel sonno l’avrebbe fatto e Jaime, che già un po’ più di bene gli voleva. Jon Snow si offre di accompagnarlo, perché sì, anche lui ora vuole bene a Cersei e Jaime e li ha rivalutati. Non è il momento, tuttavia, considerando che c’è una ex ragazza dittatrice da affrontare.

Scopriamo con immenso sgomento che Cersei e Jaime avrebbe potuto salvarsi se si fossero spostati di appena due centimetri o se fossero andati – LETTERALMENTE – in qualsiasi altro posto. Il peso della coscienza si fa forte su Tyrion, piange disperato come Dawson sul pontile dopo che Joey è andata da Pacey.

Daenerys è pronta per il suo grande discorso. Red Keep si trasforma nello studio dell’Ariston. Usando un +4 svariate volte come ad UNO, Daenerys raddoppia, anzi triplica i Dothraki e gli Immacolati. Lei fa un discorso molto potente, ma l’acustica è quella che è. Se alla prima fila sentono “Conquisteremo tutto il mondo”, all’ultima il messaggio che arriva è “Stasera spaghetti col tonno”. Ma non fa niente, perché i Dothraki e gli Immacolati vanno in visibilio come il pubblico di Amici quando i ballerini si denudano per una coreografia. Gli Immacolati e i Dothraki sono LE BIMBE DI DAENERYS.

Daenerys chiede spiegazioni a Tyrion sul motivo per cui abbia smesso di seguire LE BIMBE DI DAENERYS su Instagram. Lui si toglie la spilla, lefa una pernacchia e chiama un taxi come Pamela Prati. Ma non c’è Mark Caltagirone che tenga.

Tyrion, con un discorso imboccato da David Benioff e D.B. Weiss per pararsi il culo, convince Jon che Daenerys è sempre stata cattiva e che il dovere è la morte dell’amore, che non ci sono più le mezze stagioni e che il nuoto è uno sport completo.

Jon si convince in due minuti scarsi. Va verso la sala del trono, ma c’è Drogon all’entrata. Il drago gli dà una sniffata. “Mmmm, è Eau de Targaryen”. Lo lascia passare.

Daenerys sfiora il trono ma non ci si siede. Vede Jon, gli racconta che le è morta la maestra di matematica alle elementari. I due si avvicinano. Lui fa quello che fa dalla 8×01, dire You’re my queen. E piange. Lei è speranzosa, è stupido ma almeno è bono. Si avvicinano, Daenerys è già pronta a mandargli di nuovo la richiesta su Facebook per “Impegnata con”, ma ecco che Jon la pugnala al cuore. Daenerys muore.

Drogon entra e Jon, passivo agli eventi come in tutta questa stagione, resta fermo, pronto a diventare un bello spiedino. Ma Drogon non gli darà questa soddisfazione, con una scatarrata di lava brucia il Trono di Spade, che si scioglie. Il drago rende Daenerys e vola via verso un villaggio turistico Veratour all inclusive, perché anche lui merita una vacanza.

Jon esce dalla sala del trono, incontra Verme Grigio. Le cose sono andate più o meno così:

VERME GRIGIO: hey, mi sa che Daenerys ha rinunciato a tutto ed è scappata via con Drogon, forse meglio così.

JON: NO, l’ho uccisa. L’ho pugnalata io al cuore proprio dieci minuti fa. Ha stato io cu lu trattore!

Si riunisce un consiglio che neanche il cast di LIVE! Non è la D’Urso. Verme Grigio, che in teoria dovrebbe contare come un due di coppe quando regna bastoni, a quanto pare ha potere decisionale su Jon Snow.  Viene incoronato nuovo Re Bran Stark. E la capisco questa vostra sensazione in questo momento, un po’ come quando voi facevate il compito in classe e gli altri copiavano e prendevano 9 e voi 8. Oppure quando facevate un progetto in comune, il Bran di turno non faceva nulla e alla fine si prendeva tutti i meriti. I feel you.

Sansa NON CI STA, senza che nessuno glielo chieda, fa notare che a Bran non funziona il pisello. Si rivela una strategia vincente, considerando che Sansa diventa QUEEN IN THE NORTH e Regina dei nostri cuori, e il Nord è ormai indipendente. Gli altri membri del consiglio si struggono per non aver pensato alla battuta sul pene di Bran prima di Sansa.

Brienne apre il libro delle ombre e decide di ultimare la pagina di Jaime aggiungendo la descrizione BIMBO DI CERSEI e Stelena dichiarato.

Arya decide di andare in esplorazione e di scoprire nuovi spin-off di Game of Thrones. Jon torna da Ghost, che nel frattempo gli ha rigato la macchina post abbandono. E va oltre la barriera. Lasciandosi alle spalle la famiglia, ex psicopatiche dittatrici e anche un po’ di dignità.

ELUCUBRAZIONI

Ci ho messo tanto per pensare a questo commento. Questo finale andava digerito e, soprattutto, andava metabolizzato. Non è un finale che ho odiato. Non è neanche un finale che ho amato.

Questa stagione ha la grande colpa di aver reso Jon un giocatore secondario per amore di colpi di scena. Pensiamo al fatto che sia stata Arya ad uccidere il Night King (cosa che trovo meravigliosa comunque) o al fatto che Jon sia rimasto all’ombra delle scelte degli altri. La decisione che prende in questo episodio, tra l’altro, è imboccata da Tyrion. Tyrion che funge da strumento con cui gli autori vogliono giustificarsi agli occhi del pubblico.

Gli autori avevano previsto queste discussioni, avevano capito che il cambiamento di Daenerys sarebbe risultato troppo affrettato e non organico nel contesto della storia, così hanno ritirato fuori vecchie questioni, sembrando un po’ dei troll di Reddit. Mancavano solo dei cartelloni con scritto: “Guardate, abbiamo ragione, vi ricordate quando bruciava i cattivi? Lei è sempre stata così!”.

Daenerys Villain sarebbe stata una svolta meravigliosa, se costruita bene nel corso degli episodi. La mancanza di tempo è purtroppo la più grande pecca di questa stagione… e di questo episodio, che ha comunque dei momenti così incredibili e potenti sia dal punto di vista visivo che di storyline. Pensiamo a Daenerys e le ali di drago. Pensiamo alla bellissima score “Be With Me” nella scena della sala del trono.

Game of Thrones 8x06

Pensiamo a Daenerys che torna bambina. Nella scena della sua morte ha uno sguardo pieno di speranza, ha in mente un’utopia, un qualcosa che non esiste e che forse non esisterà mai. E vuole Jon al suo fianco. Per pochi secondi, rivediamo quella Daenerys, la Daenerys della prima stagione. Proprio a causa di questo la pugnalata al petto (e, metaforicamente, alla schiena) fa ancora più male. Jon le ha davvero provate tutte? Poteva convincerla a tornare sui suoi passi o era troppo tardi?

Drogon meriterebbe l’emmy come miglior attore protagonista. Le emozioni della creatura sono così chiare e intense. E, a differenza di altri, ho amato il fatto che abbia bruciato il trono. Quel simbolo… che è stato la rovina dei sette regni, che è stato l’ossessione di Daenerys. Quel trono che ha ucciso più di qualunque cosa. La scelta di mandarlo in fiamme è vincente e si rifà un po’ all’anello del potere che finisce nelle fiamme del monte Fato.

Il fatto che Verme Grigio abbia potere decisionale sulla faccenda mi manda in confusione. Ma alla fine il destino di Jon non è così male. Lui ha sempre voluto essere un uomo libero, ha sempre amato il nord. Ora è con Tormund, è con Ghost. Probabilmente si porterà dietro tante ferite e tanto dolore. Per lui c’è un finale agrodolce. Uno di cui non sono completamente insoddisfatto.

Sansa esce vincitrice dalla stagione e dalla serie, regalandoci uno dei percorsi più belli fin dall’inizio. Un percorso coerente e ben costruito nel tempo. Mi trovo soddisfatto anche del finale di Arya, che non è mai stata una Lady di Winterfell. Per Arya c’è l’avventura, c’è l’ignoto e mi sta bene.

Sono un po’ meno soddisfatto del finale di Bran, ma perché questo apre ottocentomila diverse questioni e tantissime domande. Lui sapeva tutto fin dall’inizio? Sapeva di Daenerys? Sapeva di tutte le persone che dovevano morire? Questo twist ci porta a qualche sfumatura di oscurità nella sua caratterizzazione. Dopo la fine del primo tempo dell’episodio, che è chiaramente diviso in due, a Westeros è tornata un’aria di leggerezza e malinconia.

E ci troviamo di fronte ad un finale che non accontenta tutti… e che, anzi, lascia ai personaggi principali quasi niente. Dopo l’episodio cinque, era sicuramente l’unica via d’uscita.

Resta una certa amarezza riguardo questa stagione finale. Avrebbe potuto essere molto di più… con più tempo, con più costruzione, con più episodi.

Ciò non toglie quello che Game of Thrones è stato e sarà nel panorama della serialità. Non si potrà più fare un discorso sulle serie tv senza citare Game of Thrones e questa è l’incredibile eredità che lascia la serie. Uno show che è stato capace di unire qualsiasi tipo di persona: dal binge-watcher… a chi non aveva mai visto serie tv. Uno show che ha contribuito largamente a rendere le serie tv mainstream. Game of Thrones è stato un importante capitolo della serialità, un capitolo che non dimenticheremo.

La fine ha rovinato il tutto? No. Anche perché le serie tv, e di questo ne sono convinto, sono soprattutto il viaggio.

 

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