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Papa Francesco – Un uomo di parola | Trailer | Sinossi

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Papa Francesco – Un uomo di parola‘ (il titolo originale è ‘Pope Francis – A man of his word’) è un film di genere biografico diretto dal regista tedesco Wim Wenders uscito nelle sale in Italia il 4 ottobre 2018. Si tratta di un documentario sul Pontefice, presentato a maggio 2018 tra le proiezioni speciali al Festival di Cannes, dove è stato candidato come miglior film documentario. La durata è di 96 minuti.

Papa Francesco – Un uomo di parola

‘Papa Francesco – Un uomo di parola’ è stato prodotto da Wim Wenders con Samanta Gandolfi Branca, Alessandro Lo Monaco, Andrea Gambetta e David Rosier. Il documentario è una produzione di Célestes Images, Centro Televisivo Vaticano, Solares Fondazione delle Arti, PTS Art’s Factory, Neue Road Movies, Fondazione Solares Suisse e Decia Films. In Italia è stato distribuito da Universal Pictures. Per quanto riguarda la sceneggiatura, il regista Wim Wenders ha anche scritto il film, con David Rosier. La fotografia è di Lisa Rinzler. Il montaggio di Maxine Goedicke.

Trailer

Il trailer italiano ufficiale di ‘Papa Francesco – Un uomo di parola’ è stato pubblicato sul canale YouTube di Universal Pictures International Italy il 26 luglio. «Non si possono servir due padroni: o serviamo Dio o serviamo la ricchezza», è una delle frasi del Pontefice evidenziate nella promo del film documentario. E ancora: «In famiglia discutiamo e qualche volta volano i piatti», «Nella famiglia ci sono momenti difficili ma queste difficoltà si superano con l’amore». «Le differenze ci spaventano perché ci fanno crescere». «Non è debolezza la tenerezza, è fortezza». E infine: «Abbiamo tanto da fare e dobbiamo farlo insieme».

 

 

Trama

La sinossi ufficiale di ‘Papa Francesco – Un uomo di parola’ spiega che la pellicola più che un film documentario è un viaggio in compagnia del Pontefice:

‘Papa Francesco – Un uomo di parola’ vuole essere un viaggio personale in compagnia di Papa Francesco, più che un documentario biografico relativo alla sua figura. Gli ideali del Papa ed il suo messaggio sono centrali in questo documentario, che si prefigge di presentare la sua opera di riforma e le sue risposte riguardanti alcune questioni di livello globale.
Il film si basa visivamente e narrativamente sull’interazione del pubblico face-to-face con il Papa, instaurando un dialogo tra lui e, letteralmente, con il mondo. Disponibile nel rispondere alle domande di persone provenienti da qualunque background, Papa Francesco risponde a contadini, lavoratori, rifugiati, bambini ed anziani, detenuti, a coloro che vivono nelle favelas e campi di rifugiati. Tutte queste voci e facce sono uno spaccato di umanità che partecipa ad una conversazione con Papa Francesco.
Mentre questa vera e propria “Sinfonia di domande” fornisce il materiale per il film, allo stesso tempo mostra il Papa nel corso dei suoi numerosi viaggi per il mondo, con immagini che lo riprendono mentre parla alle Nazioni Unite, affrontando il Congresso degli Stati Uniti, mentre si unisce al lutto per tutte le vittime a Ground Zero e presso lo Yad Vashem, il monumento in memoria dell’Olocausto.
Parla ai carcerati presso i penitenziari e ai rifugiati nei campi affacciati sul Mediterraneo. Lo vediamo viaggiare in Terra Santa (Palestina ed Israele) così come in Africa, Sud America ed Asia.
Per tutto il film, Papa Francesco condivide la sua visione della Chiesa e la sua profonda preoccupazione per la situazione dei poveri, il suo coinvolgimento nelle tematiche ambientali e di giustizia sociale, e la sua invocazione di pace nelle aree di conflitti e tra diversi mondi religiosi. Nel film viene richiamata anche la figura di San Francesco, alla quale si ricollega la scelta del nome del Papa, attraverso resoconti dei momenti leggendari nella vita privata del Santo, riformatore ed ecologista.
In un’epoca di profonda sfiducia nella politica e nel potere, nel momento in cui bugie e corruzione sono all’ordine del giorno, ‘Papa Francesco – Un uomo di parola’ mostra un uomo che vive esattamente nel modo che predica e che si è guadagnato la fiducia del popolo di tutte le fedi, tradizioni e culture del mondo.

 

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In un’intervista rilasciata al Tg2000, il notiziario di Tv2000, il regista Wim Wenders ha dichiarato: «Nel XIII secolo l’uomo che si chiamava Francesco era considerato un radicale, ma la sola cosa radicale era il suo modo di seguire il Vangelo, quindi aveva scelto di seguire Cristo in maniera radicale. Per un Papa scegliere di chiamarsi Francesco nel XXI secolo, 800 anni dopo, di sicuro vuol dire stabilire in maniera chiara un programma in termini di tutela dell’ambiente, cura della gente, attenzione alla povertà ma anche attenzione al dialogo tra religioni. Papa Francesco ha fatto tutto questo senza avere paura, persino in qualche caso anche rischiando la vita. Possiamo dire che è stato un radicale come Francesco d’Assisi 800 anni fa».

 

 

Che cosa pensa di quello che sta succedendo adesso e di come il Papa sta rispondendo? «Questa è l’unica cosa che lo ha fatto davvero arrabbiare nella nostra lunga intervista. Sulla questione della pedofilia la posizione di Papa Francesco, sia quando ha fatto l’intervista che oggi, è sempre tolleranza zero. Non vuole altro. Capisce l’ampiezza del problema, l’ingiustizia che hanno patito le vittime, che tipo di crimine terribile sia. La Chiesa è accanto alle vittime. È un’altra posizione radicale. E certo, la sua scelta sta incontrando molte resistenze, ma è normale, lo ha detto a me, anche se nel film questo non c’è. Se non si incontrano resistenze il rischio è di non cambiare nulla. Una parte della Chiesa oppone resistenza: ha paura di questa tolleranza zero e di questa ricerca di trasparenza».

(Immagine di copertina: frame dal trailer del film documentario ‘Papa Francesco – Un uomo di parola’)

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