Cinema

Piccole Donne, il film raccontato da Greta Gerwig, Saoirse Ronan, Timothée Chalamet

piccole donne

Cimentarsi con grandi best seller e con film rimasti iconici nella memoria collettiva non è facile. Trovare il giusto equilibrio tra il rispetto dell’originale, dando però un tocco di novità che possa accattivare il pubblico, è la parte più difficile del gioco, ma una come Greta Gerwig non si tira indietro davanti alle sfide. Soprattutto quando in ballo ci sono personaggi fortemente caratterizzati a cui dare una propria impronta. La 36enne ha conquistato definitivamente tutti con il film Lady Bird, che l’ha vista cimentarsi per la prima volta come regista, dopo diverse partecipazioni da attrice (To Rome with Love, Jackie, Le donne della mia vita). La protagonista, Saoirse Ronan, è stata fortemente voluta anche in Piccole Donne, anche se a dirla tutta la parte di Jo March se l’è praticamente scelta lei da sola! Accanto a lei una vecchia conoscenza: Timothée Chalamet.

Il film è un continuo avanti e indietro nel tempo, non comincia con le sorelle March bambine, bensì già adulte, alle prese coi loro ricordi di infanzia, con gli errori dell’adolescenza, con le scelte imposte dalla società del tempo, tra amori, conflitti, perdite, ribellione. Sarà nelle sale cinematografiche italiane nel 2020.

Greta Gerwig e Piccole Donne

Intervistata da EW l’attrice e regista ha raccontato il suo grande amore per il libro di Louisa May Alcott e la decisione di farne un film, consapevole dell’ardue impresa che sarebbe stata e dell’inevitabile confronto non solo col best seller, ma anche con le precedenti rappresentazioni cinematografiche. Indimenticabile Jo March interpretata da Winona Ryder nella pellicola del 1994 diretta dalla regista australiana Gillian Armstrong (nomination migliore attrice agli Oscar). Accanto a lei Christian Bale nei panni di Laurie Lawrence. I ruoli erano già stati di altri due grandi del cinema, nel 1933: Katharine Hepburn e Douglass Montgomery.

Piccole donne fa parte di me da sempre. Mia madre me lo leggeva mentre crescevo ed è stato con me per molto tempo. Da ragazza la mia eroina era Jo March e da donna adulta la mia eroina è Louisa May Alcott. Molte delle battute del film sono tratte direttamente dal libro. Volevo trattare il testo come qualcosa che potesse essere rinfrescato da una grande recitazione.

Proprio il grande affetto nei confronti di quella storia e quella relazione con la famiglia March in qualche modo iniziata in tenera età ha convinto il produttore, Amy Pascal, ad affidare a lei non solo la sceneggiatura ma anche la regia del film. Ha dichiarato:

Greta aveva una versione molto specifica, energica, punk-rock, shakespeariana di questa storia. È entrata e ha avuto un incontro con tutti noi e ha detto: “So che è già stato fatto prima, ma nessuno può farlo tranne me”. Ha ottenuto il consenso.

Saoirse Ronan e Timothée Chalamet in Piccole Donne

 

25 anni lei, appena 23 lui e già due nomination agli Oscar alle spalle: lei come miglior attrice protagonista in Lady Bird e lui per miglior attore in Call me by your name. Proprio il set del film di Greta Gerwig è stato lo sfondo del loro primo incontro, che sta proseguendo sul set di Piccole Donne, che li vede nuovamente insieme. Timothée Chalamet è il vivace Theodore “Laurie” Laurence, Saoirse Ronan è la ribelle Jo March. Un rapporto speciale il loro, che comincia con un ballo scatenato e finisce con il rifiuto a una proposta di matrimonio. E se nel film di debutto della Gerwig è lui che spezza il cuore a lei, stavolta è il contrario.

Il rapporto personale tra i due attori è stato decisamente funzionale alla resa filmica della relazione tra Jo e Laurie. Proprio Chalamet ha ammesso, circa la recitazione con la collega-amica:

Questi due personaggi devono fisicamente sentirsi a proprio agio l’uno con l’altro. Sono letteralmente intrecciati per metà del film. Non è un cliché, ma in realtà a volte con lei non sembra che stia recitando.

E per lei la parte di Jo è stata una grande soddisfazione, anche piuttosto cercata:

Quando Louisa descrive Jo mi sembra che qualcuno descriva me: una specie di folle, testarda e molto diretta, una che ha cercato quello che voleva. Ho detto: “Voglio fare Little Women, ma solo se interpreto Jo!”. La sua etica è: fai il contrario di tutto quello che fanno gli altri. Ho dovuto provare cose che non avevo mai provato prima, essere più cauta. Mi sentivo come se avessi attinto a qualcosa a cui non avevo mai avuto l’opportunità di attingere prima, o semplicemente non avevo avuto il coraggio di farlo.

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