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Recensione di Daniele: Grey’s Anatomy 14×21 Bad Reputation

Grey's Anatomy 14x21

La recensione del nuovo episodio di Grey’s Anatomy 14×21 Bad Reputation

Dovremmo istituire le quote azzurre in Grey’s Anatomy.

L’ultimo e anche unico simbolo di rappresentanza al maschile in questa serie è stato smantellato.

Il matriarcato in Grey’s Anatomy è ufficialmente realtà.

Partendo dall’alto fino al basso di questa catena alimentare. Tutto è in mano alle donne.

È più facile beccare un Pokémon raro con Pokemon Go che trovare un uomo con un briciolo di potere e indipendenza in Grey’s.

Scusate… perchè continuo a chiamarli uomini?

Dovrei ufficialmente adottare il linguaggio Shondaland e chiamarli direttamente “peni”.

“Facciamo il 22% di share anche senza un pene” è ormai il motto preferito di Meredith Grey.

Sì, avete capito bene.

È successo davvero.

La Meredith Grey amante della tequila e delle scopate post tequila delle prime stagioni è morta. La Meredith Grey delle ultime stagioni, quella incazzata perchè Derek Shepherd non glielo dava, è sepolta.

Meredith Grey è diventata la nemica del pene numero 1.

Scherzi a parte (ma neanche tanto), ho notato una cosa.

Non so quanti di voi seguono Black Mirror, ma nell’episodio “Arkangel” dell’ultima stagione, c’era questo sistema impiantato nel cervello dei bambini, una zona d’ombra controllata dai genitori, per oscurare gli stimoli esterni che avrebbero potuto causare traumi al bambino.

Grey's Anatomy 14x21

Ecco, con Meredith Grey, il mio personaggio preferito, il mio motivo principale per cui seguo questa serie, in questa stagione, sta accadendo proprio questo.

Ogni volta che è in scena, il mio cervello non la percepisce.

È come se fosse una macchia oscura sullo schermo, un’immagine sfocata, pixellata. Ciò che dice è un insieme di suoni indecifrabili, senza senso, e se mi sforzo di capirci qualcosa, i sottotitoli di pagina 777 di mediavideo riassumono il tutto in: “slogan femministi da Baci Perugina”.

È come se il mio cervello, plasmato da 13 stagioni di Grey’s Anatomy, rifiutasse all’improvviso questo personaggio, perché è disturbante, estraneo, alieno, non rientra negli schemi concettuali che appartengono a Meredith Grey.

Perché questa in questa stagione di “Grey’s Anatomy” (se così può ancora essere chiamato), non è Meredith Grey.

Hanno trasformato Meredith Grey in un’attivista.

In pratica, l’hanno resa Ellen Pompeo.

Adesso capisco perché nelle ultime interviste, Ellen diceva che è diventato noioso per lei, recitare.

Che gusto c’è per un attore ad andare in scena ed interpretare se stesso?

Come se ad Halloween ci mascherassimo da noi.

Ecco perchè Meredith non è Meredith in questa stagione.

Perchè non è più la donna, l’amante, l’amica che conosciamo.

Ha smesso di raccontarci la sua storia, la sua vita, per servire una nazione.

Meredith Grey è ormai il simbolo per eccellenza del politically correct americano.

E ovviamente c’è una spiegazione a tutto questo.

Tutti i mali, portano a Krista.

In questi giorni è tornata a galla sui social, una recente intervista di Krista Vernoff, fatta qualche mese fa in onore del 300° episodio della serie.

Nell’intervista, Krista conferma di non aver più guardato la serie da quando l’ha lasciata 7 anni fa, perché: “era doloroso vedere che andavano avanti senza di me.”

Con un gap di 7 anni di show, Krista Vernoff è ora showrunner di Grey’s Anatomy.

E allora capisci che non sei pazzo, non sei folle, non te le stai immaginando le cose.

Quello che pensi e senti da mesi è vero.

Questo show non è più lo show che conoscevamo. Questo show è stato snaturato perchè i personaggi, partendo dalla protagonista, sono i primi ad essere stati snaturati.

Ovviamente quando non hai la minima concezione della storia, devi dare una tua impronta per cambiare rotta.

E l’impronta di KV in questa stagione, è quella delle social issues.

Ecco perchè tutta questa politica, ecco perchè tutta questa propaganda.

Se non puoi parlare della vita dei protagonisti, perché non sai come continuare, come riprendere quei percorsi che sono nati, cresciuti e sviluppati mentre eri via, allora che fai?

Cambi tutto. Cambi ogni regola. Cambi le carte in tavola.

KV ha lasciato Meredith Grey sul pavimento della galleria del SG-MWH che diceva a Derek: “se muori tu, muoio anch’io.”

Probabilmente la scorsa estate ha letto su wikipedia che nell’11 stagione Meredith ha detto a Derek: “io posso vivere senza di te…”

E poi magari la connessione avrà falsato un attimo, o la pagina wikiquote di GA è stata corretta da una fervida sostenitrice dei Merthan, o Krista Vernoff ha passato più tempo a leggere le trame delle ultime stagioni che a scrivere stagioni per uno show, ma fatto sta, che deve essersi persa il continuo di quella frase: “io posso vivere senza di te… MA NON VOGLIO. E NON LO VORRÒ MAI.”

E non parliamo nemmeno della 12° e 13° stagione, quelle manco le avrà lette. Troppo cupe persino da leggere, per lei che affronta il ritorno di una sorella dopo 10 anni di cattività con una risata in faccia al fratello, o con una morte ridicola per il maschilista bianco e violento di turno, da Harper Avery a Paul Stadler.

Per lei amante del comedy e della leggerezza, che preferisce far elaborare la separazione tra DeLuca e Sam Bello (che per il peso che hanno avuto in questa serie, contano due fan in totale: le loro madri naturali) in 3 episodi all’attivo, mentre Jo Wilson vede il suo incubo personale arrivare e morire letteralmente in due episodi, senza che questo abbia introspezione, continuity o ripercussioni sul personaggio e la sua storia.

Tra l’altro, una storyline preparata da anni. Mica pizza e Belluca.

Perciò che ne sappiamo di Meredith e di tutto ciò che ci ha trasmesso in questi ultimi due anni, delle storie potenti di vita e dei messaggi positivi che ci ha lanciato, prima che diventasse Hillary Clinton.

Cosa ne Krista Vernoff della Meredith che si chiede se può essere felice di nuovo, della Meredith che se ne sbatte di educare l’America ma pensa solo a ricostruire la sua terra sbriciolata dopo la morte di Derek.

Cosa ne sa Krista Vernoff della Meredith Grey che toglie via il post it e il tumore dalla sua camera perchè decisa a ricominciare, infondendo nel cuore di milioni di telespettatori, messaggi di speranza e guarigione.

Cosa ne sa del rapporto morboso tra Meredith & Alex, il senso di famiglia, unione, affetto viscerale che animava ogni loro scena. Saremmo rimasti e morti per loro, come loro facevano l’uno per l’altra.

Cosa ne sa KV del rapporto tra le sorelle Grey, di Maggie, che gli unici momenti in cui era sopportabile era quando faceva da mediazione, da forza positiva nel rapporto tossico tra Meredith e Amelia.

E cosa ne sa di Meredith e Amelia, di quanto abbiano lottato fino al deporre le armi riconoscendosi  come famiglia.

Casa Grey adesso è solo un luogo, nel senso letterale del termine. Ha perso il suo cuore.

Cosa ne sa di Meredith e Jo che si sono scannate per anni nel tentare di definire il loro legame con Alex.

Adesso Mer deve essere l’amica delle donne, deve insegnare all’America la potenza della solidarietà femminile, perciò eccovi le MerJo…. rapporto tra persone who?

E non tocchiamo nemmeno il tasto Japril.

Una coppia nata negli anni in cui KV era via e di cui non sa nulla e non le importa nulla.

Una coppia per la quale, già anni fa, quando era via e i fan le chiedevano su Twitter cosa pensasse di loro, bocciava a priori.

A ulteriore conferma di quanto ripetiamo ormai da mesi: si scrive per tutto tranne che per i personaggi, le scelte creative non seguono più il bene della storia, ma il capriccio e il gusto personale di una showrunner tremendamente non professionale.

Abbiamo rinunciato a tutto questo, a tutti i percorsi che abbiamo amato e sostenuto per anni, abbiamo rinunciato al bene dei personaggi e abbiamo voltato le spalle alla fedeltà e all’integrità dei singoli, abbiamo infangato e distrutto tutti i rapporti e le storie che erano nel cuore dei telespettatori, tutti i motivi per cui amavano e seguivamo questa serie, per avere episodi AUTOCONCLUSIVI in cui le social issues, trattate come una chiacchierata tra Miss Finaliste di un concorso di bellezza, possano avere tutto lo spazio.

Meredith: “Perché ce la prendiamo sempre con le donne?”

Jackson: “Eh sai, 2000 anni di patriarcato.”

Sam: “Rischio di essere deportata per una multa? Ma in che mondo viviamo?”

Jo: “Chi ti picchia, non ti ama.”

Barbara D’Urso: “Ciao Patrizia, perchè vorresti entrare nella Casa? Cosa sai fare?”

Patrizia: “So ballare, so ridere, faccio grandi sorrisi.”

Perchè i Jolex sono l’unica cosa decente di questa stagione?

Perchè sono gli unici a non aver avuto una storyline negli ultimi anni. Quindi per Krista è stato facile “mettersi in pari” e dar loro un’impronta di coppia, dal momento che non ne avevano una.

E tornando al discorso iniziale..

Si è verificato quello di cui parlammo già ai tempi della storyline di Megan a inizio stagione.

La politica attuale di Shondaland è quella di mostrarci semplicemente come il mondo perfetto e ideale dovrebbe essere, in uno scenario che sa di Black Mirror.

Hanno davvero curato un male con un altro.

Hanno davvero fatto il gioco del nemico.

Hanno sostituito davvero il patriarcato con il matriarcato.

Addio equilibrio nel mezzo. Addio lotte e tensioni. Addio percorsi costruiti nel tempo. Addio senso di realismo.

Qui sconfiggiamo il male con Catherine Fox che sinceramente a tutto fa pensare, fuorché a una fondazione seria e rispettabile.

Sarà il cognome di suo fratello Paolo, ma io da Catherine andrei a farmi leggere la mano e non a farmi curare un tumore.

Una fondazione nata e presentata con un discorso che offenderebbe persino il candore intellettuale di una principessa Disney.

Chissà se anche questi autori si sentono stupidi e intellettualmente offesi nello scrivere questi copioni degni di una pagina FB intitolata: “Ogni Donna è Una Guerriera” o se invece ne vanno orgogliosi e pensano che anche noi siamo conquistati da questa ipocrisia, irrealismo e falsità.

In ogni caso, salutiamo Harper Avery che era un topic al quale eravamo legati. È sempre stato nella “mitologia” base di questa serie.

E diamo il benvenuto al Catherine Fox Award.

Chissà se Cristina Yang sta bestemmiando dalla Svizzera nel vedere che ha rinunciato alla sua casa e alla sua famiglia per poter vincere un premio che sembra uscito dall’Aula di Divinazione della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Altra rivelazione.

In questa stagione fatta di retcon imbarazzanti, superficialità, politica, banalità e irrealismo, alla luce di questo episodio e del tema trattato, mi è finalmente chiaro perchè tutti questi ritorni dal passato.

Come potevamo sconfiggere e liberarci di un mostro maschilista se avevamo dei demoni in casa?

E così Teddy ritorna per prendersi la sua rivincita sull’orco Owen dopo che per anni ha, in un atteggiamento per nulla femminista, elemosinato il suo amore.

E l’infermiera Olivia ritorna per dimostrare che ormai di Slutty!Nurse non ha più nulla. Adesso è una donna con famiglia che vive persino in un posto come Sacramento. È stata riscattata.

Per me Olivia è solo arrabbiata, E GIUSTAMENTE, perché tutto l’ospedale all’epoca, quando ancora vivevamo nel mondo reale e non nell’utopia Shondiana, ha dato a lei della poco di buono e ad Alex dell’eroe.

Ma io di fronte a questa Anna dei Capelli Rossi – La Vendetta, ritrovata in questo episodio, sono convinto che Olivia se la sarebbe data un’altra passata ad Alex, senza manco fargli le analisi per controllare se fosse ancora un portatore sano di sifilide.

Go girl.

#TeamOlivia.

Conclusione:

Quando gli autori vogliono solo farti la lenzioncina, quando vogliono solo imboccarti un messaggio di politica e giustizia sociale con il cucchiaino, lo spettatore indispettito, sputa lo sciroppo amaro. Niente ha più senso, tutto sembra tremendamente falso e non più naturale.

Cosa che è accaduta in questa stagione.

Ma in questo episodio, tra una scopiazzata di trama da Scandal fino a This Is Us, ci sono state due cose che mi sono piaciute:

Amelia che diventa sponsor.

Penso che questa sia LA tappa del suo viaggio. Per me funziona. Ha senso. È una scelta positiva, sana, e sopratutto, in una stagione in cui i personaggi sono solo propaganda, NATURALE. Vera.

Una bella sfida che ha alle spalle un meraviglioso percorso di rinascita.

  • Carina che se ne fotte dei bambini.

  • Che boccata d’aria fresca in questo clima brutalmente moralista e bacchettone.

Ma vi prego, basta con queste ridicole scene tra i fratelli DeLuca. Abbiamo già Il Volo per cui doverci vergognare, all’estero.

Propongo anch’io di cambiare il nome storico di questa serie, alla luce dei recenti avvenimenti.

Credo che sia giusto e naturale dargli il nome che merita, un nome che rispecchi a pieno la sua nuova identità: Krista Vernoff’ Anatomy.

Uno show che volta totalmente le spalle alla storia e al passato e guarda ad una nuova era: di nazi-femminismo, utopia, propaganda, politica, social issues e vendetta spacciata per giustizia sociale.

Not my show, Krista. Not in my name.

Voto: 5,5

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