Recensione di Daniele: Once Upon A Time 5×19 Sisters

Hi Oncers,



parliamoci chiaro, possiamo redimere chiunque in questa serie: dai nani malefici che lavorano a nero nelle miniere senza pagare le tasse, da Granny che usa solo ed esclusivamente prodotti con olio di palma, dal Principe Azzurro di Cenerentola che ruba scarpe (per poi annusarle) dal Pittarosso di Storybrooke, passando da Pongo che si ostina a fare i bisogni sul tappeto di Archer, fino ad Ariel teppista che imbratta i muri della pescheria della città scrivendo: “i pesci soffrono, scegli veg”.

D’altronde il messaggio di questa serie è proprio questo: non sono cattivi, vogliono solo un abbraccio.



Perchè se Zelena e Regina avessero continuato ad abbracciarsi e a truccarsi insieme come due battone a 12 anni non ci sarebbe stata nessuna Evil Queen, nessuna Wicked Witch.

Immaginate gli effetti di un mondo senza tutto questo.



Un modo in cui regna l’amore, la felicità, l’amicizia, la pace… un mondo da fiaba.

Immaginate un OUAT fatto così.

Sarebbe una grandissima e immensa.. rottura di palle.

Avremmo cambiato canale dal pilot, archiviando questa serie senza alcun rimpianto.

Perchè che cos’è una storia senza personaggi come Cora?

Tutto questo per dirvi che sono fan di Cora da sempre e amo questo personaggio in tutte le sue sfumature: da bitch witch a madre redenta.

Mi sta bene, è un character development che ci sta tutto.
Per nulla forzato e perfettamente in linea con il contesto.

Ma se ci sono cattivi che meritano di essere redenti, ce ne sono altri invece che devono restare così come sono.

Perchè il mondo non è solo bianco e grigio, ci sono alcuni con l’animo total black, senza nessun dramma alle spalle, senza nessun desiderio di cambiare e che amano essere quello che sono.

Non tutti i cattivi vogliono essere salvati.
Alcuni nascono così.
Risparmiamoci l’istinto da crocerossina, da Belle Gold.

È il caso di Cruella De Vil.

Spero che per lei non ci sarà mai un percorso alla Cora\Zelena-style.

Spero che resti semplicemente così: un pipistrello glamour che ama sguazzare nell’oscurità.

Che nella follia delle tenebre, si sente a casa.

È inutile negare che ogni volta che questo personaggio è on-screen anche per mezzo secondo, domina incontrastata la scena e si porta a casa l’episodio.

E lo so che questa puntata era dedicata alle 3 streghe dello show, ai loro momenti da: “se l’amore in centro poni non si salvano i Rumplemerdoni, se del bene sono amiche resteranno in eterno fiche”, ma come si può preferire questo, dopo scene del genere?

Amo così tanto Cruella che persino quando schiaffeggia trashamente Emma come fossimo in una qualsiasi puntata di Beautiful con Stephanie Forrester vs Brooke Logan, non mi dispiaccio per la mia bionda ma mi godo il momento con tanto di pop corn in mano.


Cruella De Vil è puro guilty pleasure.

So che non uscirà mai da quel posto infernale ma almeno diamole uno spin off sulla sua vita negli Inferi.

Oppure liberiamola e anche se un personaggio del genere (con un potenziale comedy enorme) poco si addice alla drammaticità e all’eterno Mai Una Gioia di Storybrooke (perchè lei che percula i nostri eroi continuamente farebbe crollare l’intero elemento drama della serie), diamole un programma su Real Time.

Non ne possiamo più di cuochi che stanno in tv e non in cucina, di sedicenni incinta che sono felici di essersi rovinate la vita, vogliamo Enzo Miccio e Cruella De Vil in giro per il mondo a criticare la gente per come si veste.

Vogliamo vedere Cruella De Vil a Pechino Express che fa aperitivi a scrocco e ruba nei negozi come la Marchesa e poi fugge via senza sganciare un soldo.

A&E se proprio siamo costretti a non vedere più Cruella in OUAT al termine di questa stagione, dovete accontentarci almeno così.

 

 

 

Questo è il mio lieto fine con questo show.

Questa la mia questione irrisolta con OUAT (più il sesso CS).

 

 

 

 

Conclusione:

 

Mi mancano i bei tempi di inizio storia, mi manca la pianta di fagioli, mi mancano i primi passi dei CS, l’incertezza nei loro occhi, il volersi fidare ma la paura di restare feriti, la confusione e l’ambiguità delle loro posizioni (#TeamCora o #TeamEroi?), il duello con la spada, quello senza (perchè loro la guerra se la facevano anche solo parlando), le prime fasi dello shipping che restano sempre le più rollercoaster dell’intero percorso.

Take me back to the start..

 

 

 

Voto: 6,5

 

 

Passate dalle pagine:

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Captain Swan