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Recensione di Daniele: Station 19 1×07 Let It Burn

Station 19

La recensione del nuovo episodio di Station 19 1×07 Let It Burn

Ci avevano promesso l’episodio più intenso della stagione e lo è stato, lo è stato davvero.

40 minuti di perfezione narrativa che racchiudono e mostrano la potenza del marchio Shondaland.

Credo che questo sia l’episodio definitivo che ha scaldato i motori di questa serie.

Quando siamo di fronte ad un nuovo show, abbiamo sempre bisogno di tempo: noi, gli autori, i personaggi, le storie, per poter ingranare. Trovare il giusto ritmo, l’equilibrio con cui inquadrare e definire una serie.

E credo che in questo episodio l’abbiamo finalmente raggiunto.

La serie sta ingranando e ci sono voluti solo 7 episodi.

Con queste ottime premesse, possiamo sostenere senza alcun problema, una stagione intera di 22.

Amo come in questo episodio tutto sia collegato. Come i fili della narrazione siano sempre più stretti, intrecciati alla perfezione. Amo come le varie vicende e storyline dei protagonisti, abbiano un match con quelle di un altro. È l’incastro che ci è sempre piaciuto in Grey’s.

Finalmente lo ritroviamo in Station 19.

Così nell’aiutare Vic a superare la sua paura del fuoco, Maya impara, grazie a lei, come dimostrare la sua vicinanza a suo fratello; e, in uno scambio di vita perfetto, Pruitt impara a coinvolgere Andy, nello stesso modo in cui Ben accetta di aprirsi con Miranda.

Notizia shock per chi mi legge anche in Grey’s: sono due episodi che sto rivalutando Ben Warren.

Non fraintendetemi, credo ancora che sia un pizzettaro megalomane wanna be, di fondo.

Ma in Station 19 la situazione è meno caotica di quanto lo è GA in queste ultime stagioni.

Ci sono meno personaggi da gestire, perciò più attenzione alle storyline e caratterizzazioni. Cura dei dettagli impeccabile.

E Ben mi sta piacendo, perchè si sta dimostrando una persona matura (questo sempre se non teniamo conto di quanti lavori abbia cambiato negli ultimi 5 anni), un’ottima spalla su cui fare affidamento e un buon amico.

Mi piace il modo naturale in cui si è instaurato il suo legame con Vic. E di quando lui sia stato fondamentale nel darle la spinta necessaria a fare coming out. Vic sta elaborando il suo problema ed è merito di Ben.

E mi piace che all’occasione sia anche abbastanza esperto da non risultare ridicolo, nell’esserci per una come Andy.

Sempre meglio che vederlo improvvisamente e dal nulla, paladino dei Jolex e spalla per Jo.

Probabilmente, più lontano Ben resta da Grey’s Anatomy e meglio riuscirò ad apprezzarlo.

In Station 19 dove FINALMENTE ritroviamo un sano ambiente realista, con personaggi che si comportano da esseri umani e abitanti di questo pianeta e non dell’utopico mondo Shondiano, Ben e Miranda sono un po’ dei paladini di saggezza ed esperienza.

Perchè, grazie a Dio Stacy, siamo di fronte a dei personaggi tremendamente teen.

Amo la loro inesperienza, amo il loro essere alle prime armi. Questi personaggi sono fuoco vivo, possono assumere qualsiasi forma. La sceneggiatura attuale li sta solo controllando, tenendoli a bada e inquadrandoli, ma possono rompere gli schemi in qualsiasi momento.

E sono qui per questo.

Dicevo, Ben e Miranda sono un po’ come Lucia Bramieri e Simone Coccia al GF 15.

Gli adulti in un gruppo di aspiranti meteore.

Questo episodio, così carico di adrenalina ma anche di passione ed emozioni, sa come toccare i giusti punti, sa come riempire quei 40 minuti di significato.

Non è un vuoto a perdere.

In un crescendo emotivo pazzesco, restiamo distrutti dalla chiacchierata in ospedale tra Andy e suo padre, ridiamo per nonna Edith che dallo scalino organizza le esterne per suo nipote, ci godiamo le scintille tra Jack e Ryan, tratteniamo il fiato per il “caso clinico” settimanale dei pompieri;

e una parte di noi guarisce nel momento in cui Pruitt apre le porte ad Andy, il fratello di Maya accetta il primo passo avanti di sua sorella, regalandoci bellezza da una storia così losca, affrontiamo le paure con Vic, e che episodio made in Shondaland sarebbe senza quelle vitali, emozionanti, sexy scene da ship in progress.

Un episodio di Station 19 sa darci tutto quello che è il classic drama Shondaland e che lo spettatore affezionato al marchio, richiede.

Inoltre questi episodi sono la prova che si può fare uno show a tinte light (non necessariamente cupo e dark sono sinonimo di emozionante), senza che questo escluda uno script profondo, introspettivo, dinamico.

Un atmosfera light è il taglio che preferisci dare a uno show, la cornice che non deve tagliare fuori scene sature di emozioni, ma solo contenerle.

Ditelo a un’altra showrunner che di nome fa Krista e di cognome LaDonnaPiùOdiataDalFandomDiGreysDaiTempiDiEricaHahn Vernoff.

Pensieri Sparsi:

  • Ogni volta che Travis è in scena e parla della sua vita, piango due volte. Una per lui, perchè è stato il mio preferito dal pilot, e l’altra per Meredith Grey. Quanto me la ricorda questo giovane uomo!
  • È davvero la versione maschile di Meredith post Derek. Ogni volta che parla di una possibilità di ricominciare, frenata poi dal lutto non ancora elaborato, la mia mente corre a quella Meredith, adesso sepolta chissà dove, ma che negli ultimi 2 anni abbiamo avuto il privilegio di vivere.

E sebbene da una parte sono profondamente arrabbiato perché con l’addio di Stacy da Grey’s, si è letteralmente fermato quel viaggio potente di vita che avevamo intrapreso, dall’altra, non riesco a non essere grato per questa parte di universo Shondiano che si è ampliato, offrendomi uno show di cui ora non posso fare a meno.

E parlando di Travis… so che nonna Edith ha visto un match tra suo nipote e il pompiere, ma anch’io ho 87 anni di esperienza come shipper.

E se parliamo di match a livello di shipping, mi vengono in mente Travis e il fratello di Maya.

Entrambi hanno perso qualcosa, nel senso letterale e simbolico del termine: la loro casa è stata distrutta.

Non credono di meritare una possibilità dalla vita, perchè la vita non è stata affatto gentile con loro.

Non hanno nulla, a parte l’arte per uno, e il lavoro da pompiere per l’altro.

È solo attraverso quello che riescono ad andare avanti.

Perciò sarebbe bellissimo e interessante vedere i percorsi di questi due incrociarsi.

Potrebbero guarirsi a vicenda, rappresentare l’uno la seconda occasione dell’altro, riprendersi insieme quello che la vita ha tolto loro e ricostruire la loro casa spezzata.

Sono entrambi orfani e sopravvissuti.

Sempre meglio dello chef che spero ancora sia solo una fase. Tipo Meredith e Will nella season 12.

La cosa che mi piace di più tra Travis e il cuoco di cui non ricordo il nome, è sua nonna.

Divertenti queste scenette in stile Settimo cielo. Ma… passo.

I want passion, adventure and even a little danger.

  • Quanto è stata bella e naturale quella scena finale tra Andy & Ryan.

Il fatto che abbiano avuto bisogno di concludere insieme quella giornata intensa, quel momento SO TEEN in cui lui le chiede se suo padre è in casa prima di baciarla, racchiudeva quel tipo di complicità e bellezza di un legame passato e mai spezzato.

Quelli in quel salotto potevano benissimo essere i Teen!Randy di 10 anni fa.

Ed è il motivo per cui amo questa coppia così tanto.

Non mi stupirei se Ryan dovesse diventare un vigile del fuoco dopo questa dose di adrenalina. Ma è anche vero che non tutti sono Ben Warren.

In ogni caso, Ryan si è fatto avanti per Andy.

E non vedo l’ora di scoprire qualsiasi cosa questo significhi per il futuro.

Voto: 9

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