Totoconsiglia: Good Girls Revolt, la risposta femminista a Mad Men

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La nuova serie di Amazon “Good Girls Revolt” è la risposta femminista a Mad Men, un tv show che ho amato incredibilmente, ma che aveva bisogno di una sua controparte.

Se Mad Men era la serie di Don Draper, Good Girls Revolt è la serie delle Peggy Olson. La storia segue un gruppo di giovani donne che lavorano per “News of the Week,” ci troviamo nel 1969 e andiamo a scavare nel mondo del giornalismo ma soprattutto del femminismo. Si sa, in una redazione alla fine degli anni ’60 il maschilismo la fa da padrone, gli articoli sono sempre firmati dagli uomini e le donne, seppur meritevoli, finiscono sempre in seconda linea.

Devono sorridere, essere belle, portare la gonna (portare i pantaloni viene considerato innovativo) e accettare il loro ruolo nella società. Ma NO, le protagoniste di Good Girls Revolt non ci stanno più. E com’è che si dice? Anche da una piccola fiamma può nascere una rivoluzione. Ed è la rivoluzione delle donne, delle ragazze, di questi meravigliosi essere che fino a questo momento non hanno mai potuto essere protagoniste.



Cosa funziona in Good Girls Revolt?

L’ambientazione: i period drama mi sono sempre piaciuti, in particolare sono un fan accanito degli anni ’50-60, quindi ho amato Mad Men, Masters of Sex e mi ritrovo ad amare follemente tutte le ambientazioni di questo show.



Il mondo del giornalismo: è un po’ il mio campo, se vogliamo, il fremere per dare una notizia in anteprima, andare a caccia dello scoop, il brivido di essere pubblicato. Un elemento molto forte in questa serie, soprattutto perché per le protagonista è difficile venir fuori rispetto ai giornalisti con il pene.

Il girl power: questa è una serie MOLTO girl power, è bellissimo vedere le interazioni tra le protagoniste e vederle iniziare questa rivoluzione contro un sistema che chiaramente non funziona. Mi piace vedere donne in televisione sullo stile di Virginia Johnson, quindi libere di fare ciò che sentono, di essere chi sono, di andare a letto con chi vogliono senza essere considerate “troie.” La nostra protagonista, Patti, in particolare, è davvero lontana dallo stereotipo di donna di fine anni ’60 il cui sogno è trovare marito ed essere realizzata con una famiglia. Lei vuole vivere prima. Ed è un po’ il lei motiv dello show.

Personaggi e cast: il cast è meraviglioso, troviamo Jim Belushi, una meravigliosa Anna Camp, Hunter Parrish che ho amato in Weeds e Genevieve Angelson spicca nel ruolo di Patricia. Tra i personaggi ce ne sono davvero per tutti i gusti.

Le tematiche e la sceneggiatura: le tematiche sono infinite, dal sessismo al maschilismo alla voglia di decidere il proprio percorso, è uno show ambientato 40 anni fa, ma è così attuale. Gli script sono molto intelligenti e sarei sorpreso se questa serie non vincesse nulla ai prossimi Emmy Awards.

Le ship: senza spoilerare nulla, vi dico che c’è pane per i vostri destini da shippers

Good Girls Revolt è una serie bella: stilisticamente, a livello di tematiche e anche a livello di intrattenimento. Un episodio tira l’altro e non puoi fare a meno di ritrovarti a fare il tifo per queste ragazze e la loro rivolta.