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Black Widow: la recensione in anteprima

Black Widow

Natasha Romanoff è stata parte del cuore del Marvel Cinematic Universe per più di dieci anni ormai. Finalmente abbiamo modo di capire di più sul suo passato e di celebrarla con Black Widow, in uscita il 7 luglio al cinema e il 9 luglio su Disney Plus con Accesso VIP.

In Avengers: Endgame non c’era stato modo di piangere completamente Natasha (anche se gran parte delle mie lacrime erano state versate per lei). Eravamo nel pieno della battaglia contro Thanos e Nat si è sacrificata prima del terzo atto. Con Tony siamo riusciti ad elaborare il lutto, un po’ perché il suo gesto era inevitabile (ineluttabile, pun intended), un po’ perché è morto da grande eroe e accerchiato da persone che amava, sapendo di aver fatto l’unica scelta possibile in quel momento, un po’ perché c’è stato un funerale ed Endgame ha reso omaggio al personaggio.

Con Nat non avevamo avuto modo di affrontare l’ultima fase del lutto: accettazione.

E Black Widow è proprio questo, è accettazione. Ci permette di esplorare un capitolo inedito della storia di Natasha, ma apre anche a varie possibilità per il futuro.

Ambientato dopo Captain America: Civil War, Black Widow vede Natasha affrontare il suo passato, un capitolo che credeva di aver chiuso, un capitolo molto doloroso.

Un tema ricorrente per il personaggio di Nat è la ricerca di una famiglia. Con gli Avengers aveva finalmente trovato il suo posto, aveva trovato degli amici e si sentiva amata. Dopo Civil War, quella famiglia le è stata momentaneamente tolta. Nat è una delle persone che ha sofferto di più durante quell’arco narrativo.

Black Widow è in parte un film di origini, in parte uno spy-movie, in gran parte un altro tassello importante del MCU. Scarlett Johansson brilla, regalandoci un’interpretazione sentita, maturata dopo aver passato dieci anni con quel personaggi.

Uno dei punti forti del film sono le new entry, in particolare Florence Pugh nel ruolo di Yelena. Andando avanti, sarà da tenere d’occhio. Il carisma e la costruzione del personaggio la farà sicuramente rientrare tra i nuovi favoriti dell’universo cinematografico Marvel.

Non manca il comic relief, in questo caso David Harbor, nel ruolo di Red Guardian. Le risate sono assicurate. Rachel Weisz è assolutamente iconica ed interpreta un ruolo molto interessante.

Le scene d’azione sono tra le più riuscite del Marvel Cinematic Universe (si combatte, tanto), con il terzo atto che è di una spettacolarità disarmante, sia a livello action che a livello emotivo. Si torna alle basi, si torna al passato e si guarda al futuro.

Il fatto che il destino di Nat sia certo non toglie nulla a questo film, se è di questo che avete paura. È una carezza al cuore dei fan di Natasha e un tassello necessario da recuperare. Finalmente la storia di Black Widow sarà completa.

Black Widow è un film riuscito, che aiuta i fan di Natasha ad arrivare alla fase dell’accettazione del lutto, che ci dice finalmente la verità sul suo passato e che semina storyline per il futuro della fase 4.

Mi raccomando: restate per i titoli di coda!

Voto: 8,5/10

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