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Bridgerton: la recensione della serie Shondaland di Netflix

Bridgerton Netflix

Parliamo di Bridgerton, nuova serie di Chris Van Dusen, prodotta da Shonda Rhimes.

Cosa succede quando Gossip Girl incontra un period drama? E cosa succede quando ad organizzare questo incontro è stata Shondaland (la casa di produzione di Shonda Rhimes)? Nasce una delle serie più interessanti della stagione. È una serie da #TGIT (la storica serata Shonda del giovedì) che vi trasporterà in un vortice di scandali, pettegolezzi, storie d’amore e segreti.

Basata sui romanzi di Julia Quinn, Bridgerton è ambientata in Inghilterra, nel diciannovesimo secolo, durante l’età della Reggenza. I Bridgerton sono una delle famiglie più in vista. La storia parte con la volontà di Daphne Bridgerton di trovare marito. Per le ragazze della Regency Era diventa una vera e propria competizione. In questo la serie offre varie caratterizzazioni: se Daphne rappresenta la donna forte, il cui sogno e obiettivo primario è comunque sposarsi, avere i figli e trovare l’amore, ci sono altri personaggi femminili che rappresentano una caratterizzazione opposta: il loro obiettivo primario non è sposarsi, trovare marito e fare di quella competizione il punto centrale delle loro vite. Personaggi femminili diversi, ma sempre forti e ben scritti ed è un punto a favore dello show.

Bridgerton

Il peso delle regole imposte dalla società è un tema affrontato attraversi gli occhi dei vari protagonisti. Il mondo patinato della Regency Era, delle famiglie ricche e dei balli sontuosi, nasconde tanto sotto la superficie: scandali, segreti e mancanze. La serie gioca molto sul mistero, fin dall’inizio viene introdotta una voce narrante, proprio come in Gossip Girl, una voce e una penna. Questa figura scrive degli scandali e dei segreti di quel mondo e ovviamente nasce un mistero che si protrae nel corso degli episodi. È un espediente narrativo che coinvolge particolarmente lo spettatore.

Nonostante abbia molte delle caratteristiche di un period drama, è una serie che sembra senza tempo. Non sorprendetevi nel sentire hit moderne rivisitate con il violoncello. In questo Bridgerton ha un po’ di Reign: è un period drama, ma è una serie moderna allo stesso tempo.

Il cast è azzeccato: Phoebe Dynevor interpreta una protagonista piena di forza e coraggio, ma anche fragilità e innocenza. Regé-Jean Page interpreta Simon, uno dei personaggi più interessanti ed enigmatici dello show. La serie è più corale di quanto sembri, è un racconto che ha una sua protagonista, ma che non trascura mai tutto il resto.

Ed è sì una storia piena di segreti e di scandali neanche fossimo nell’Upper East Side, ma è anche una serie piena di romanticismo ed una bella riflessione sull’amore, in tutte le sue forme.

Bridgerton è una serie perfetta per il binge-watching, per una serata Shondaland prolungata con pop corn e un bicchiere di vino (come dettano le regole). Bridgerton è il pleasure senza essere guilty. Adatta sia a chi ama i drama in costume, sia a chi è abituato a guardare show più moderni. È il meglio dei due mondi.

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