Game of Thrones

Commento di Luigi: Game of Thrones 8×03 Mi manca l’Arya

Eccoli. Daenerys e Jon su Ponte Milvio di Grande Inverno, dove solo qualche giorno fa, prima della SONO TUO NIPOTE REVELATION, avevano attaccato un lucchetto con scritto io e te 3MSLB (Tre Metri Sopra La Barriera). Ora sono qui, dove Jon asserisce l’assurdo: “Il Night King sta arrivando”,  Daenerys, che una volta sarebbe passata sopra allo scarso intelletto dell’aitante nipote – un po’ per amore, un po’ perché i suoi glutei sul piano cartesiano hanno la stessa equazione della circonferenza – sbrocca e gli fa capire l’ameba che è: “STANNO ARRIVANDO I MORTI GNE GNE GNE”, dice lei, sbeffandosi dell’amante e facendo la prima smorfia/pernacchia dell’episodio (non sarà l’unica).

Sansa non ha idea di come infilzare. Arya, che è fresca fresca di incontro passionale con Gendry ormai è al top della conoscenza: Stick them with the pointy end. Daje de punta.

I Dothraki vengono mandati avanti come i volontari alle interrogazioni. Otto stagioni di muscoli e ascelle commosse, per morire in dieci secondi scarsi di screentime.

Non si vede nulla. Jon Snow s’è dimenticato de pagà la bollletta della luce. Arriva Melisandre che, con una strisciata di PostePay paga il debito all’Enel e torna la luce su Grande Inverno.

Sono tutti un po’ confusi. Non si capisce bene che cosa stia succedendo. Brienne viene sopraffatta una quindicina di volte, ma non può morire ora che c’è la concreta possibilità di bombarsi Jamie. This is the fight of her life.

Sam viene fatto fuori circa una ventina di volte, con Jon che gli passa anche davanti e neanche lo saluta. Amici, dicevano.

Mi domando chi abbia consigliato alle persone di rifugiarsi nelle cripte, piene di morti, con un nemico in arrivo che è in grado di controllare i morti. Sarà stata Elena Gilbert? It’s LE CRIPTE. Nothing bad ever happens here?

Nel frattempo Cersei è Approdo del Re a guardare il serale di Amici.

In tutto ciò, i draghi se la scoattano in cielo e arriva il confronto che aspettavamo. Il Night King Vs Daenerys. Lei gli butta un Dracarys così cattivo che avrebbe infiammato qualsiasi cosa. Lui ne esce indenne e più favoloso di prima. La sbeffeggia, la prende in giro, le fa la pernacchia, se potesse parlare le direbbe anche A PORACCIA.

Daenerys finisce a terra. Senza i draghi è come Susy Fuccillo vessata dalla Celentano e senza la possibilità di salvarsi grazie al televoto. Jon, nel frattempo, continua a combattere, continuando ad avere un’utilità pari a quella di Matt in The Vampire Diaries in questo episodio.

Dopo millenni, il Night King riesce ad arrivare al suo obiettivo: un ragazzetto in pre-pubertà catatonico che fissa la gente in modo imbarazzante. Ad un passo dalla vittoria, eccola che arriva Arya Stark e lo pugnala.

In meno di due secondi il Night King viene distrutto insieme a tutta la sua armata.

Ser Jorah muore tra le braccia di Daenerys, imprigionato per sempre tra la friendzone e il maiunagioia. Lei piange, disperata. Un po’ perché ha perso il suo grande fan, un po’ perché ha perso i suoi valletti, un po’ perché ripensa che il nipote possa rubarle il trono, un po’ perché ora è rimasta solo una persona a trovarla simpatica: Missandei.

GAME OF THRONES 8×03 – ELUCUBRAZIONI

Episodio mastodontico. Intenso, forte, buio, adrenalinico. Claustrofobico. Quasi un labirinto nel quale muoversi dovendo sopravvivere. A livello di esecuzione, di sceneggiatura, a livello strettamente tecnico è un episodio perfetto. Poche volte guardi un qualcosa in tv e pensi di non aver mai visto niente di simile.

La scelta di Arya come risolutrice della storia è azzeccatissima. Tutto il suo percorso l’ha portata fino a qui: da quando ha visto il padre morire ad Approdo del Re, passando per gli allenamenti, alle uccisioni, alla vendetta, al primo incontro con Melisandre, al combattimento di prova con Brienne. Sembra quasi un percorso naturale, eppure nessuno se l’aspettava.

Jon e Daenerys dovevano uccidere il Night King. Così era stata immaginata da tutti la scena. Gli autori, nel voler ribaltare la situazione, hanno dato ad Arya uno scopo e hanno regalato ai telespettatori un twist molto forte. Dall’altra, parte tuttavia, hanno reso due giocatori chiave come Jon e Daenerys abbastanza inutili.

Lo sbaglio che molti fanno, tuttavia, è considerare questa battaglia come la più importante e quella finale di Game of Thrones. Non è così. Game of Thrones è una serie fantasy, è vero, ma ha sempre sottolineato gli aspetti umani dei personaggi. Questo è un gioco di potere, è un gioco di strategia e relazioni. Il Night King e gli Estranei sono lontani da tutto questo. Il Night King era un nemico. Non era IL nemico.

La vera battaglia deve ancora arrivare. Quella più importante è quella contro Cersei. E non solo. Ci sono questione molto importanti da aprire, perché le reazioni di Daenerys e Jon sono state messe in stand-by ed entrambi hanno ancora delle carte da giocare. Ricordiamoci che Jon è tornato in vita e deve esserci un motivo per questo.

La pecca più grande, forse, è non aver dato più backstory al Night King. Sarebbe servito un episodio mitologico, un po’ in stile “Across the Sea” di Lost, che molti hanno odiato ma che io ho amato.

Bella anche l’uscita di scena di Melisandre, quasi poetica. Come se il personaggio avesse fatto il suo corso, avesse raggiunto il suo scopo. Anche su di lei, confesso, mi sarebbe piaciuto sapere di più. Sembra quasi una sorta di situazione in cui si capisce che non potremo avere tutte le risposte e che forse gli autori non hanno mai voluto veramente darcele.

Le morti, sul piano emotivo, hanno avuto poco impatto. Ben lontane dal Red Wedding, ma anche da altre morti della serie.

Episodio forte sul piano tecnico, altrettanto forte per alcune scelte di trama. Lascia un po’ con l’amaro in bocca per alcune decisioni legate alla mitologia.

Ora, per la prima volta, non sappiamo cosa succederà in Game of Thrones. E questa è una sensazione terrificante… ma anche meravigliosa.

A voi è piaciuto l’ultimo episodio di Game of Thrones?

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