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Dai preliminari al climax: la recensione di Sex Education

Sex Education

Eccitamento.

Prendete Masters of Sex, ringiovanite i personaggi di una trentina di anni, aggiungete un po’ di teen-drama, un’atmosfera British ma neanche troppo, la doppelganger di Terra 2 di Margot Robbie, la sempre immensa Gillian Anderson e una scrittura campy e mai scontata. Ecco che in laboratorio nasce Sex Education.

Ci siamo?

Plateau.

Otis è un teenager solitario e imbranato. Ma è anche sagace ed estremamente intelligente. Ne sa molto sul sesso, considerando che sua madre è una sessuologa. Questa è stata un’arma a doppio taglio perché Otis è molto bravo sulla teoria, ma quando si tratta della pratica…

La serie inizia proprio mostrandoci la sua difficoltà nel raggiungere il climax, anche in solitario. Lo chiameremo Climax da questo momento in poi, prego Virginia e Bill Masters.

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Maeve è una ribelle. È una femminista post-moderna e, sappiamo apprezzerebbe questa descrizione, è un personaggio femminile complesso. I due opposti… che ovviamente finiscono per attrarsi. La prima stagione è una sorta di lungo preliminare all’innamoramento tra i due. Ma c’è sempre qualche problema, qualche buca per strada. Che siano altre persone o l’incapacità dei due di farsi avanti.

In questo finalmente un teen drama vincente (anche se definirlo un semplice teen drama sarebbe un torto). La serie costruisce mattoncino dopo mattoncino, non è affrettata. I rapporti dei personaggi iniziano a fiorire, ma non c’è niente di ‘finito’. Nella sua definizione più naturale, una serie è questo: una costruzione, non un qualcosa di già pronto e servito. Molti show lo dimenticano negli ultimi tempi.

Il mondo in cui viene affrontata la sessualità è molto intelligente. I dialoghi sono schietti, gli adolescenti della serie si trovano ad affrontare situazioni che generalmente sarebbero un tabù. Sono realisticamente impreparati, incerti, pieni di insicurezze. Ed è così che è la vita. inoltre lo show, con una natura quasi procedurale, affronta un diverso caso in ogni episodio. Un diverso problema, una diversa insicurezza, senza mai lasciare il focus sui personaggi principali e la loro costruzione.

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E a proposito di costruzione: durante il corso della prima stagione vengono piantati i semi del dubbio sulla sessualità di Adam, il bullo della scuola che tormenta Eric. In una svolta alla Gallavich, verso gli episodi finali, scopriamo che in realtà Adam è attratto da Eric. Di nuovo, non c’è fretta. Gli autori si sono assicurati di ricamare ogni particolare della storyline affinché non sembrasse random e a scopo di intrattenimento.

L’aria dello show è campy: non si tratta di una serie trash, è uno show volutamente esagerato, che esprime il suo giudizio attraverso personaggi le cui caratteristiche vengono accentuate: parliamo di Jean, la madre di Otis. Vero deus ex machina e voce della ragione in molte situazioni, seppur un personaggio imperfetto… come lo sono gli altri protagonisti della serie.

Sex Education ha un’atmosfera quasi anni ’80. Non sembra di vivere nel presente e non per mancanza di scene che confermano l’anno in cui si svolgono i fatti, ma per l’intero feeling. È una serie che ha un vibe vintage, ma – parlando di un argomento che interessa tutti – è molto attuale.

Climax

In sessualità il climax è il punto di piacere più alto (qualche volta non coincide con l’orgasmo). Mentre quando si tratta di narrazione… è il punto più alto di tensione.

Il finale di stagione è il climax non solo letteralmente, ma anche a livello tematico. La serie è iniziata con Otis che non riesce… ‘ad arrivare” al punto più alto, ed è finita con lui che ci riesce. Il percorso dell’eroe, se vogliamo essere eleganti. Ma non è solo un qualcosa di prettamente fisico, parliamo di qualcosa di più.

Otis ha affrontato e vinto le sue paure. Maeve è arrivata ad un’importante realizzazione. Eric ha affrontato un importante percorso di crescita. Tutti e tre hanno avuto uno sviluppo. Tutti e tre hanno vinto… e hanno perso.

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Risoluzione

Il bello è che non ci sono happy ending, perché forse i personaggi ancora non li meritano, siamo alla prima stagione. Ed è dannatamente giusto che sia così. Sex Education è una serie intelligente, sul pezzo, con una bella costruzione narrativa e personaggi complessi.

 

 

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