Grey's Anatomy

Grey’s Anatomy: 7 cose che vogliamo vedere nel finale di stagione

Manca poco alla fine di questa quattordicesima stagione di Grey’s Anatomy.

Una stagione che, innegabilmente, ha deluso le aspettative.

Solo cinque episodi non basteranno a cambiare il nostro giudizio finale, ma potrebbero fare la differenza e aprire a nuove speranze su una quindicesima stagione migliore di quella ancora in corso.

Ecco alcune cose che vorremmo assolutamente vedere in quest’ultima parte di stagione.

 

  1. Che Grey’s Anatomy torni ad essere Grey’s Anatomy.

Basta con la politica. Basta con le social issues ad ogni costo. Grey’s Anatomy è un medical drama che in questa stagione ha tradito la sua essenza. Ha voluto darsi un tono diverso, giocare a fare l’intellettuale, tradendo così il suo pubblico più affezionato e leale. Ha rinnegato ciò che lo ha reso grande: il suo essere un prime time soap. Rivogliamo al centro della narrazione i racconti di vita dei personaggi che amiamo, le amicizie passionali a cui siamo abituati, le storie d’amore che ci hanno fatto sognare. Vogliamo tornare a guardare Grey’s Anatomy per ritrovare tutto quello che quest’anno abbiamo perso: le emozioni. La propaganda politica lasciamola ai talk show.

 

  1. Meredith Grey di nuovo protagonista.
    Uno show che mette la sua protagonista in panchina è a un passo dalla blasfemia. In questa stagione Meredith, per quel poco che è apparsa, si è spenta. Niente mondo emozionale della protagonista, niente feeling emotivo tra personaggio e spettatore. Meredith ha smesso di parlare al cuore del pubblico per fare loro da maestra. Non vogliamo che Meredith ci dica chi votare alle prossime elezioni, vogliamo da lei quello che abbiamo sempre voluto: la nostra ragazza in un bar. Quella donna cupa e triste all’apparenza, ma pronta a rischiare la vita per salvare qualcuno che ama. Vogliamo che Meredith Grey continui con noi quel meraviglioso percorso di rinascita che abbiamo intrapreso insieme nella 12° stagione. Basta scuse. Basta aspettare. Stiamo solo perdendo tempo. E uccidendo un personaggio nella sua essenza.
  1. Meno Nazi Femminismo, più parità dei sessi.

Gli uomini in Grey’s Anatomy sono diventati il nemico numero uno. Nessuno di loro ha più una storyline degna, forte, incisiva. Sono divenuti inutili, dei pupazzi sessuali in mano ai bisogni capricciosi delle loro donne. Non c’è più sfida, non c’è rispetto, non c’è parità dei sessi. In nome di un femminismo a tutti i costi, i personaggi maschili vengono calpestati continuamente. Trattati come oggetti deboli e volubili da plasmare.

 

  1. Basta retcon.

La retcon (retroactive continuity) è un espediente narrativo utilizzato per modificare eventi e situazioni descritti in precedenza in modo da adattarli a nuovi sviluppi narrativi. Un altro grande male di questa stagione. Da Ellis Grey e Marie Cerone a Owen e Teddy. Storie, percorsi e personaggi storici che abbiamo amato, riscritti e distrutti nella loro essenza, senza alcun valido motivo. Per mancanza di idee? No, per puro capriccio degli autori.

Grey's Anatomy

  1. Basta snaturare i personaggi.

I personaggi devono assolutamente tornare al posto che loro compete: al centro del palco. Non devono più piegarsi, farsi piccoli e cambiare per adattarsi a delle forzate e orribili esigenze di trama. Non sono loro a dover seguire la storia, ma è la storia a dover crescere, evolversi e andare di pari passo ai personaggi. Rispettiamo la vera essenza dei personaggi, teniamo conto della loro backstory, dei loro character development. Riportiamoli al timone della nave. Sono loro l’unico mezzo che deve guidare la storia. Basta renderli semplicemente delle etichette stereotipate e dei contenitori di slogan politici.

 

  1. Un degno finale per April & Arizona.

Doveva essere una stagione “leggera e divertente” eppure questa è stata una stagione che non ci ha dato alcuna gioia. Ad ogni fine episodio, eravamo così delusi o arrabbiati, da non riuscire nemmeno a ridere di alcune scelte creative discutibili e comiche al limite del grottesco. Come l’uscita di scena di April & Arizona. Se due personaggi forti, iconici, rappresentativi e così amati dal grande pubblico, devono lasciarci, allora che lo facciano in grande stile. Vogliamo che il loro finale sia degno della storia e delle emozioni che questi due personaggi ci hanno regalato in un decennio. Se Grey’s Anatomy è Grey’s Anatomy è anche merito di Arizona Robbins & April Kepner.

 

  1. Nuovi personaggi e una storia d’amore tra due uomini.

Odio parlare per etichette, ma per il semplice fatto che non considero l’avere dei personaggi LGBTQ+ solo mera rappresentazione, mi chiedo: è mai possibile che in 14 stagioni non abbiamo mai avuto una storia importante, centrale e di rilievo tra due personaggi maschili? Siamo pieni di medici che intrecciano continuamente relazioni in quell’ospedale, eppure mai una volta, anche per sbaglio, abbiamo avuto una storia tra due chirurghi uomini. Perchè? Perchè Grey’s Anatomy è di stampo femminista quindi guarda alla realtà adottando unicamente una visione femminile? Vorrei pensare questo, piuttosto che credere che Callie e Arizona e i vari intrecci che le due donne hanno avuto, siano sufficienti per “rappresentare” quella che per gli autori e solo una categoria e non la realtà del mondo. Perciò, per due personaggi grandi e amati che vanno (April & Arizona), mi aspetto che nuovi personaggi con nuove storie da raccontare ed emozioni da regalare al grande pubblico, arrivino nel Greys-verse e che tra questi ci sia, finalmente, un interesse romantico tra due uomini.

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