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La Bella e La Bestia: curiosità sul classico della Disney

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Continuiamo la nostra giornata dedicata a Beauty and the Beast, #StiaConNoiDay.

Proseguiamo con varie curiosità dal classico Disney del 1991, sul quale è basato il film in live-action.

Il direttore artistico Brian McEntee, si assicurò che Belle fosse l’unica nel suo villaggio ad indossare il blu, per distinguerla dagli altri personaggi. Una notevole eccezione è il fatto che Gaston abbia gli occhi blu, l’unico nei film Disney ad avere lo stesso colore degli occhi del protagonista (Adam, La Bestia).

Angela Lansbury, che dà la voce a Mrs. Pott, non voleva incidere “Tale As Old As Time”, colonna sonora del film, una ballad, pensava non fosse adatta. Il regista la convinse a registrare una versione di prova, alla fine fu quella che finì nel film.

Le canzoni occupano ben 25 minuti del film e solo 5 minuti sono privi di colonna sonora.

La maggior parte delle sculture del castello sono le prime versioni che i disegnatori avevano ideato per La Bestia.

Il fumo che si vede durante la trasformazione finale è fumo reale, non è animato. Fu usato per la prima volta in Taron e la Pentola Magica.

Molte scene che erano nello storyboard non presero mai vita: una di queste comprendeva Gaston e una sua visita al manicomio e un’altra La Bestia che portava via la carcassa di un animale.

Il nome della Bestia non è stato mai confermato, ma in un gioco tie-in viene chiamato “Principe Adam.”

Fino all’arrivo di UP, La Bella e la Bestia fu l’unico film d’animazione ad essere nominato per Miglior Film agli Academy Awards.

Fu il primo film ad avere una versione pop della ballad principale negli end credits.

Julie Andrews fu considerata per il ruolo di Mrs. Pott

Il film dipinge Belle come figlia unica, nella storia originale era la più piccola di tre sorelle.

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Per la famosa scena del ballo fu usata la grafica al computer. Fu considerata anche per altre due scene, ma la tecnologia era ancora poco sviluppata.

Quasi l’intero cast veniva da musical di Broadway.

Inizialmente il film doveva essere più fedele all’originale, ma con l’arrivo di Alan Menlen e Howard Ashman, le cose cambiarono. La storia da cui è tratto, infatti, è molto più dark e con tematiche non esattamente adatte ad un film Disney.

La passione di Belle per i libri era un segno di intelligenza, che non era mai stata una caratteristica messa in risalto nelle principesse Disney protagoniste dei film precedenti. La sua passione per la lettura è anche una sottile chiave di lettura del film “Non giudicare un libro dalla copertina.”

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