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Santa Clarita Diet e il giusto ingrediente per il Binge-Watching

Santa Clarita Diet è la giusta serie per il binge-watching… non cannibale possibilmente.

Quando hanno annunciato Santa Clarita Diet ci avevano detto davvero poco della trama, Netflix ha fatto “outing” solo nei giorni prima del finale.

Drew Barrymore avrebbe mangiato umani. Nella Zombie-Frenesia, Santa Clarita Diet occupa un posto particolare. Non è una serie horror, nonostante sia molto gore-splatter (ci sono delle scene difficili da digerire), si tratta in modo molto semplice di una black comedy.

Improvvisamente, questa donna e madre di famiglia, dopo aver vomitato anche l’anima, muore e si risveglia… non morta. Inizia ad avere una grossa fame di… persone.

Ho letteralmente divorato (pun intended), gli episodi in due sole serate, ha sicuramente aiutato il minutaggio, ma si tratta di uno show della serie “un episodio tira l’altro.” La storia e il modo in cui viene trattata è totalmente fuori da questo mondo, è una serie surreale non per le tematiche – insomma, ci siamo abituati – ma per il modo in cui la storia si sviluppa.

E se Drew Barrymore spicca, Timothy Olyphant è un ottima spalla destra. Con una guest appereance speciale di Portia De Rossi, Santa Clarita Diet è una serie godibile, piacevole e non impegnativa. Non ci troviamo di fronte ad una trama così intricata o ad episodi così serializzati da far perdere la testa, è una classica serie da binge-watching, creata a tavolino per essere divorata in poche ore.

In qualche modo ti trovi anche a simpattizare per questi personaggi, ed è assurdo, perché SAI che stanno sbagliando. Diciamo che è un po’ una cosa alla Dexter, anche se con decisamente meno tonalità di oscurità.

 

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