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Sense8: uno spettacolo per gli occhi ma soprattutto per l’anima

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“L’impossibile è ad un bacio di distanza”

Wachowski. Un marchio, una garanzia. E nel caso di Sense8 (sensate, gioco di parole) è davvero d’obbligo dirlo.

Corale, epilettica, sfrenata, visivamente spettacolare, un’orgia di personaggi, storie, visioni, panorami, sequenze musicali e anima. Sì, Sense8 è uno show che non è solo VISIVAMENTE ORGASMICO, ma ha un’anima sua.

Amo gli show corali e internazionali (vedi LOST, su tutti), ti danno un senso di completezza, non di finito. Ti danno un senso di partecipazione che è diverso rispetto ad uno show che è ambientato in una piccola cittadina o in un luogo fittizio. Amo il fatto che Sense8 sia riuscito dove molti show – dopo LOST – hanno fallito: rendere il mistero la cornice e i personaggi il cuore.

8 personaggi. 8 storie che potrebbero essere una lo spin-off delle altre. Una grande storia al centro che è quella madre. Innumerevoli cross-over. Un’orgia (non uso a caso questa parola) di emozioni e di eventi che si intrecciano, si incatenano, di personaggi che si incontrano ma non si incontrano, storie che fanno l’amore.

Il bello di Sense8 è che ogni personaggio potrebbe avere la sua serie, ogni personaggio protagonista è perfettamente caratterizzato, funziona in stand-alone e funziona con gli altri. Sono tutti dei tasselli perfetti che si uniscono alla perfezione ma che presi da soli, formano ugualmente un meraviglioso paesaggio.

Sense8 è riuscito dove TOUCH ha fallito. Non è solo intrippante (nel vero senso della parola), roba che porta il livello di INGOZZO (binge-watching) all’apice delle nostre possibilità, ma ti permette anche di affezionarti ai personaggi, di tifare per loro e di volerli insieme (ship a volontà).

E’ un telefilm diverso. E dirlo, di questi tempi, è una rarità.

Chi è appassionato di regia e fotografia avrà una serie di orgasmi multipli ad ogni singola sequenza. Lo show è ORO per gli amanti del landscape porn. Per gli amanti del bello. Per gli amanti della bellezza visiva. Onirica e non.

Tutto è curato nel minimo dettaglio, dalle sequenze (da vedere in HD, se possibile) dei panorami ai montaggi musicali, che ormai sono diventati un marchio di fabbrica. In particolare, ho capito di essere innamorato nella serie grazie ad una sequenza del pilot che ha come colonna sonora Dauðalogn dei Sigur Rós.

Un cast internazionale, personaggi diversi ma con le stesse sfaccettature di oscurità, anime perse che hanno bisogno di ritrovarsi.

Sense8 non è solo bello fuori (come molti show al giorno d’oggi), ma è soprattutto bello dentro.

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