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Spellbook – Road To Twinswood #1 – Angel

SPELLBOOK – ROAD TO TWINSWOOD #1 – ANGEL

“La storia di come Angel Whittermore è venuto al mondo è una delle più bizzarre. A dire la verità, Angel non dovrebbe essere qui. Sua madre viene da un futuro alternativo. Suo padre è morto, sacrificando la sua vita per il bene di tutti. C’è anche una targhetta in suo onore nel centro di Twinswood. Ciò che gli altri non sanno… e ciò che per ora non sa neanche lui, è che in realtà Angel Whittermore è esattamente dove dovrebbe essere.

La sua storia inizia il giorno in cui sua madre, Alice, annunciò a Rose, Benjamin, Tatia e Luke di essere incinta. Non era previsto. Ma Alice sapeva di doverlo dire in quel momento, durante quella cena. Era arrivato il momento.

Ci fu un intero minuto di silenzio. Come se fosse morto qualcun altro. Poi Benjamin parlò.”

Benjamin: sei incinta di Matthew.

Alice: sì.

Benjamin: di Matthew… di… lui.

Alice sospira

Alice: sì, di Matthew. Di lui.

Benjamin: e come… come è successo?

Tatia: beh, quando due persone si vogliono tanto bene…

Benjamin: Tatia, per favore.

Tatia: tu l’hai chiesto.

Il silenzio a tavola è atroce. Rose beve un bicchiere di vino.

Luke: voglio dire… mi sembra una notizia positiva, dopotutto.

Rose guarda Luke, di solito è lui che le infonde calma.

Alice: mi dispiace di aver rovinato la cena.

Rose: Alice, no…

Alice: tu non bevi. E ti sei appena scolata due bicchieri.

Benjamin: siamo… siamo sconvolti. Non ce lo aspettavamo…

Alice: già. Nemmeno io. Come non mi aspettavo che lui decidesse di volare in cielo ed esplodere.

Una lacrima riga il viso di Alice, che si alza velocemente e corre verso l’uscita.

Rose: ok, dovrei andare…

Tatia: no, no. Andrò io.

Tatia si alza da tavola, raggiungendo la nipote.

“Rose ci mise un po’ a mettere in ordine la cucina quella sera. Doveva sicuramente processare la notizia. Ben era rientrato dopo un giro in macchina, cercando di riflettere.”

Rose: lo so… è difficile.

Benjamin: sapevo che c’era qualcosa tra loro due ma…

Rose: Ben.

Rose guarda Ben, preoccupata.

Rose: so che i tuoi sentimenti nei confronti di Matthew sono contrastanti e so che…

Benjamin: aspetta. Credi… credi che io non supporterò Alice perché il figlio è di Matthew?

Rose guarda Ben, confusa.

Benjamin: sono solo sconvolto. Questo non significa che non le sarò vicino o che… non tratterò quella creatura come parte della nostra famiglia. Lo è.

Rose: famiglia?

Benjamin: tu sei la mia famiglia. Ed anche Alice. E… a quanto pare, anche Matthew, che scommetto troverebbe questa situazione dannatamente divertente.

Rose sorride, felice.

Rose: sì, probabilmente. Ti amo.

Benjamin guarda Rose, stringendole la mano.

Benjamin: ti amo anche io.

“Ma Rose aveva bisogno anche del punto di vista di qualcun altro. Di quello di Bright.”

Bright e Rose sono seduti sugli scalini del portico di casa Wilson; di solito, quando devono affrontare conversazioni importanti, è sempre lì che vanno.

Bright: è incinta.

Rose: sì, è incinta.

Bright: di Matthew.

Rose: lo sottolinei per qualche motivo in particolare?

Bright: la cosa ti infastidisce?

Rose: no, non in quel senso. Trovo che sia assurdo… insomma, sarò la nonna del figlio del mio ex.

Bright: sì, è assurdo anche per i nostri standard, lo ammetto.

Rose: non so… non so come comportarmi.

Bright: Rose, non tutti hanno una figlia venuta da un futuro alternativo che avrà un figlio con… insomma, va bene se non sai come comportarti.

Rose: ha perso tutto.

Rose guarda Bright, pensando ad Andy.

Rose: anche tu.

Bright: abbiamo perso tanto… tutti. Ma ora siamo qui. E il bambino o la bambina… di Matthew ed Alice è qui. Nascerà. E si ritroverà in questo mondo, dove non ha chiesto di essere. Ma noi… possiamo fare in modo che sia anche il suo mondo. Lo merita. E lo merita Matt.

Rose sorride, guardando l’amico.

Rose: ecco perché ho sempre bisogno di te. Anche quando… sarò vecchia e non saprò più fare un incantesimo.

Bright sorride.

“Il mese prima della nascita di Angel Whittermore, Alice aveva avuto una crisi. Aveva litigato con Rose per la scelta delle tende nella camera del bambino. Aveva discusso con Ben per un latte che sapeva poco di mandorle. Ed erano tutte ragioni stupide per cui discutere. Ma era stanca. Aveva i piedi gonfi e il respiro affannato. Ecco perché si sedette fuori, accanto al lago.”

Alice si tocca il ventre… è enorme.

Alice: non so cosa fare con te. Non… non lo so.

Alice fa un grosso sospiro

Alice: lo odio. Odio tuo padre. Devi sapere questo. Lo odio con tutta me stessa. Stupido, idiota…

Alice guarda in alto… e poi di nuovo verso il pancione.

Alice: coraggioso. Tuo padre era uno stupido, era un idiota. Ma era anche coraggioso. Di buon cuore. Aveva… le battute migliori del gruppo. E ti strappava un sorriso anche quando la situazione non lo richiedeva, quindi sì, spero che… spero che riprenderai questa cosa di lui. Spero che prenderai anche i suoi occhi. Ti prego, devi avere i suoi occhi.

Alice sorride

Alice: non riprendere la sua testardaggine, né la sua cocciutaggine. E ti prego… ti supplico, non essere stupidamente coraggioso, come lui.

Una lacrima riga il viso di Alice.

Alice: puoi fare questo per me, Angel? Puoi farlo.

“No. Angel non mantenne la promessa. Era stupidamente coraggioso. Quando aveva sette anni, spiego le ali e si mise a volare così in alto da perdere quasi i sensi. E amava volare sul lago. Angel mantenne altre due promesse, in compenso: aveva un incredibile senso dell’umorismo e gli occhi azzurri come quelli dell’acqua più limpida, proprio come suo padre.

Angel era un angelo. Ma aveva anche i poteri. La sua doppia natura lo rendeva una creatura potenzialmente molto potente, tanto da spaventare Rose.

Angel aveva anche vari cugini: River (figlio di Rose e Ben), Lisa e Anna, le gemelline di Rose e Ben, Leda e Matt, i figli di Luke e Tatia,

È il più grande e anche quello con i poteri più forti, per ora.”

Alice e Rose sistemano dei piatti in cucina, mentre Angel, River, Leda e Matt giocano in giardino.

Rose: Angel ha dei poteri molto forti.

Alice sorride, fiera.
Alice: sì, lo so. Ha iniziato con la telecinesi e poi… ora sa fare altre cose.
Rose guarda Alice, pensierosa.
Alice: ti senti bene?
Rose: ti ricordi… ti ricordi quello che mi disse Hendius prima di morire?
Alice si alza, andando verso di lei.
Alice: sì.
Rose: River… non ha mai mostrato segni di…
Alice: di cosa?
Rose: diciamo che Angel è molto vivace.
Alice: ha otto anni.
Rose: certo, ha otto anni.
Alice: litigare con qualche compagno di scuola non significa che sarà il figlio del male.
Rose sospira
Rose: no, non volevo dire questo.
Alice: ti prego, puoi essere… mamma prima di strega prescelta? Lo so che è il tuo dovere e tutto il resto… ma hai vinto. Basta.
Rose: voglio solo proteggerlo, Alice.
Alice: bene. Allora basta parlare dell’erede di Hendius. Perché lui non lo è.

“Rose era dispiaciuta per averlo pensato. Non sarebbe più successo. Quel pensiero lasciò la sua mente… fino all’adolescenza di Angel.”

L’Angel sedicenne è un ribelle.. ed è incredibilmente bello, come suo padre. Ha un’anima pura. Non parla molto. Si limita a rispondere con le sue battute sarcastiche. L’unica con cui riesce ad avere conversazioni non al vetriolo è Leda, sua cugina.

Angel è il cugino preferito di Leda per vari motivi. Non fa finta di essere chi non è: è onesto, brutale alcune volte, ma onesto. Lei lo protegge, l’ha sempre fatto. Il loro legame è probabilmente uno dei più forti nel clan Whittermore-DeLuc.

Leda: dovevi essere così brutale?

Angel guarda la cugina, sorridendo

Angel: cosa vuoi dire?

Leda: Stacy è una mia amica.

Angel: tu odi Stacy.

Leda: questo non vuol dire che tu abbia il diritto di trattare ogni ragazza che ti sbava dietro come una povera illusa e senza speranze.

Angel: ma lo è. Illusa e senza speranza.

Leda: lo sai che cosa penso, Angel?

Angel: cosa pensi, cugina?

Leda: penso che prima o poi arriverà una ragazza e ti farà… penare. Ti farà soffrire e ti farà stare dalla parte degli illusi e dei senza speranza.

Angel ridacchia, divertito.

Angel: vuoi sapere cosa penso io?

Leda: cosa?

Angel: quella ragazza non esiste.

Leda ridacchia, divertita.

Leda: io penso che stia arrivando.

Angel la guarda, perplesso.

Angel: davvero?

Leda: davvero.

Angel: è il tuo potere?

Leda: diciamo solo che… è una sensazione.

“Luke è una delle persone preferite di Angel, principalmente perché gli permette di fare una bella vita e gli dà meno restrizioni rispetto a Ben e Rose”.

Luke: ti presto la macchina. Ma fai attenzione.

Angel: grazie zio Luke. Se non ci fossi tu…

Luke sospira

Luke: Ben e Rose fanno del loro meglio. E ti vogliono bene. Ma mi piace essere lo zio divertente. Sai… davo un sacco di cose anche a tuo padre. Case, macchine…

Angel sorride.

Angel: grazie zio. Ci vediamo presto!

“Con la macchina di Luke, Angel va a pomiciare con le ragazze. O si reca lì, nel posto in cui si sente più solo. Al campanile di Twinswood”.

Angel guarda la targhetta dedicata a Matthew. Beve una birra. Suo cugino River si avvicina a lui.

River: sapevo che ti avrei trovato qui.

Angel guarda River, posando la birra a terra.

River: stai bene?

Angel: perché non dovrei stare bene?

River: perché sei qui. Ogni volta che stai male vieni qui.

Angel: non c’è bisogno di fare questa cosa dei sentimenti, River. Tuo padre e tua madre lo fanno già abbastanza per tutti.

River: sei… arrabbiato.

Angel: sì.

River: lo capisco.

Angel: no. Non puoi.

River guarda il cugino, spaesato.

Angel: tu… hai tutto. Hai due genitori. Tutti ti amano. Tutti ti vogliono bene, perché… è vero, sei un bravo ragazzo. Sei quello a cui tutti affiderebbero le proprie figlie. Sei quello con cui i genitori vanno d’accordo. Non voglio essere te. Smettila… di provare a farmi essere te.

“Qualche giorno dopo… sarebbe successo l’inaspettato. Angel e Leda avrebbero passato la loro ora di biologia a sparlare dei compagni in biblioteca e a provare incantesimi. E una ragazza sarebbe entrata… cambiando per sempre la vita di Angel Whittermore”.

Fine mini-episodio.

TWINSWOOD, il romanzo sequel di Spellbook, sarà disponibile prossimamente in formato cartaceo ed e-book

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