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Streghe: Luigi e Holly Marie Combs commentano il pilot del reboot

Charmed

Se mi conoscete bene – o semplicemente sui social – sapete benissimo, visto la mia insistenza nel ripeterlo negli anni, che Streghe (Charmed) è stata la prima serie della mia vita. Ricordo ancora il giorno in cui iniziò su Raidue. Era il 22 dicembre 1999, avevo 9 anni e rimasi incantato dal mondo delle Haliwell. Inutile dire che lo show ha un posto speciale nel mio cuore da telefilo.

C’è anche da dire che io – rispetto agli altri fan accaniti di Charmed – sono stato più aperto nell’accettare un possibile reboot (anche se ovviamente avrei preferito un revival). Sono rimasto con la mente aperta perché so che le serie non si giudicano da una premessa o semplicemente da un trailer. Nell’analizzare questo episodio pilota mi aiuterà Holly Marie Combs, che sarà un po’ la voce della mia parte più indispettita. Perché sì, c’è una parte indispettita. Ma c’è anche una parte più positiva.

Luigi: il mio cuore si è un po’ frantumato quando dopo l’opening scene non è partita la sigla con How Soon Is Now. In generale, il teaser è forse meno potente di quello della serie originale. Entrambe i pilot iniziano con un omicidio, con una morte misteriosa. Ma altro pezzo fondamentale del pilot dello show originale era il ritorno di Phoebe a Casa Halliwell, un elemento che donava sicuramente tensione alla dinamica tra sorelle.

Holly Marie Combs: onestamente, non capisco perché sullo schermo sia apparso Charmed e non Charrmedd. Pensavo che quello fosse il titolo. Tipo quando vai sulla bancarelle e trovi Dolce & Garbata o VERSACE (n’altro litro).

Luigi: Holly.

Holly: e poi chi si è occupato della grafica? Lo sanno che hanno inventato gli iMac? O Paint è stata una scelta artistica?

Luigi: dai, forse è il budget.

Holly: senti, caro Toto, ha chiamato il 1992, rivuole i suoi grafici.

Luigi: parliamo delle protagoniste. Secondo me hanno esasperato i toni di tutte e tre. Macy e la sua continua ricerca delle spiegazioni scientifiche, Maggie e l’ossessione per la sorority e Mel con il tratto femminista, che sarebbe anche una scelta sensata, se non fosse così volutamente esagerata. In realtà le tre mi piacciono e non concordo con chi dice che non hanno chimica. Nella parte in cui iniziano a legare ho anche provato una certa affezione. Devo sicuramente scoprirle di più. Tu Holly, cosa hai pensato a primo impatto?

Holly: All’inizio ho pensato “chi sono queste tre scappate di casa?” Poi però…

Luigi: ah ecco.

Holly: poi però mi sono ricreduta e ho pensato “chi sono queste tre poracce… scappate di casa?”

Luigi: parliamo del tono del pilot. La serie originale negli anni è diventata sempre meno dark, ma inizialmente c’era questa atmosfera incredibile… un mix tra inquietudine e speranza. La prima stagione – specialmente i primi episodi – sono costruiti in modo tale che ci sia un crescendo. I primi episodi di Streghe sono tra i miei preferiti della serie. Nel reboot ho trovato un tono decisamente troppo light a volte. Troppo comedy. Dobbiamo anche ricordare che gli autori sono quelli di Jane the Virgin.

Holly: e potevano restare lì, insomma.

Luigi: Holly…

Holly: senti, se continui a riprendermi me ne vado. Il tuo politically correct puoi metterlo dove non batte il libro delle ombre.

Luigi: ecco parliamo del libro delle ombre.

Charmed

Holly: parliamone. La pagina di Melinda Warren. Sembra che qualcuno l’abbia presa da Windows ’95, stampata in bianco in nero, ci abbia scritto due cavolate sotto e l’abbia appiccicata con il vinavil sul libro. Sicuramente l’hanno fatto fare ad uno stagista.

Luigi: gli incantesimi… devo dire che il latino preferivo farlo al liceo.

Holly: noi abbiamo insegnato ad un’ intera generazione ad imparare le filastrocche e i componimenti a memoria. Se la casa in centro poni, non si salvan gli stregoni… dai, è grazie a noi che avete imparato Ei fu, siccome immobile.

Luigi: anche il latino è utile.

Holly: non esiste il latino nella vita reale.

Luigi: devo dire però che è interessante vedere Macy pensare ad una spiegazione scientifica per la magia.

Holly: queste tre universitarie. Noi avevamo dei veri lavori. Giusto Phoebe studiava scienze delle merendine. Ma a cosa serve l’università quando hai il potere del trio?

Luigi: le relazioni delle ragazze… mi dispiace che sia partito tutto in medias res…

Holly: senti Toto, se ti piace il latino perché sei dalla parte de ste poracce, possiamo chiudere qui.

Luigi: in Medias Res, nel senso… nel pieno dell’azione. Mi spiego meglio: tutte e tre le sorelle hanno già un intrallazzo con qualcuno. Mentre invece noi abbiamo potuto assistere all’evoluzione del rapporto – per esempio – tra Prue e Andy o tra Piper e Leo e Phoebe e Cole.

Holly: ecco, Leo. Parliamo di Leo, altro che Harry.

Luigi: dai…

Holly: guarda che Brian Kraus je l’ammollava negli anni ’90. Era un tocco de gnocco che te dico fermate. Te ricordi quando Piper e Phoebe je guardavano il lato B? Quella non era recitazione. Poi questo fatto che non ci si possa fidare di Harry. Dove andremo a finire se non ci si può fidare più neanche degli angeli bianchi? È proprio vero che si stava meglio quando si stava peggio.

Luigi: ok, parliamo dei nemici. Mi è piaciuto il fatto che il villain fosse legato alla componente umana della storyline.

Holly: oh, ecco. Ho capito perché gli effetti speciali fanno cagare. Hanno speso tutto il budget per pagare il Night King di Game of Thrones.

E dopo questa perla, mi piacerebbe concludere.

Il pilot di questo reboot è lontano dall’essere perfetto. Non ha il cuore della serie originale e non ha la forza dei personaggi e delle dinamiche tra sorelle. Ma non è neanche lontanamente orribile come molti hanno insinuato. Avrei voluto vedere un revival? Certo. Avrei preferito alcune scelte diverse? Ovvio. Fa schifo e non lo vedrò più? Assolutamente no.

Ha molti difetti. Deve sicuramente trovare la sua strada e ho intenzione di dargli un po’ di tempo per farlo, perché c’è del positivo. C’è nei dialoghi, c’è nella volontà di essere al passo con i tempi (anche se questo secondo me va un po’ smorzato) e c’è una simpatia per le tre sorelle (pensavo che non le avrei sopportate, invece…). C’è anche l’elemento di mistero che riguarda Harry e il fatto che ci sia stata una citazione a Melinda Warren (spero non sia semplicemente un easter egg).

Io non lo boccio. Diciamo che è un giudizio sospeso.

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