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The Boys: la seconda stagione è ancora più super della prima

The Boys 2

Super-cattiva, intendiamoci!

La seconda stagione di The Boys ha debuttato da poco su Prime Video e i primi quattro episodi si sono rivelati un susseguirsi di trovate geniali, colpi di scena, momenti originali e character development.

Ma perché questa seconda stagione sta funzionando ancora di più della prima? Forse perché la prima stagione è servita a stabilire l’universo in cui i personaggi si muovono, mentre la seconda può giocare e portare effettivamente avanti la premessa.

Ma perché vale la pena recuperare The Boys?

La premessa alla base dello show è davvero intrigante, ed è ripresa dal fumetto su cui è basato: I Sette sono un gruppo di supereroi, guidati da Homelander (Patriota), che in teoria fanno del bene per l’umanità. Diciamo in teoria perché The Boys mostra l’altra faccia della medaglia. Una faccia corrotta, cattiva e piuttosto realistica. Sei un supereroe ed hai dei poteri incredibili. Sei sicuro che faresti del bene? La serie esplora proprio questo concetto.

E se Superman fosse un folle?

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Homelander (Patriota) – La vera star

Patriota è interpretato da un bravissimo Antony Starr, che dona al personaggio quella vena folle di cui ha bisogno. Patriota è un Clark Kent Gone Bad. È ciò che sarebbe successo se Superman fosse uno psicopatico megalomane. E forse è proprio il suo personaggio, chiaramente il main villain, a donare alla serie – e alla storie – quel quid che la rende speciale.

Perché Patriota è un cattivo che – guarda caso – è anche la persona più potente del mondo. Dal narcisismo patologico al sorriso da killer psicopatico, Patriota è sicuramente il breakout character dello show.

La mitologia

La mitologia di The Boys è ancora più interessante in questa stagione. Le macchinazioni della Vought, l’azienda dietro I Sette, sono sempre più chiare e la scoperta del siero che rende Super gli esseri umani permette ai personaggi di giocare a carte scoperte.

Non solo, l’introduzione di Stormfront apre una serie di domande, ma ci porta anche a pensare oltre I Sette.

La nuova villain

Stormfront nasconde parecchi segreti. Era forse la villain Liberty? Il mistero è molto intrigante e si rifà ai fumetti sui quali la serie è basata. Sembra una versione femminile di Homelander, ma in realtà sembra addirittura più sadica, cattiva e manipolatrice.

L’introduzione del suo personaggio ci porterà a belle scoperte.

La squadra

I The Boys, che si sono ripromessi di fermare I Sette, sono ancora più uniti in questa stagione. Una sorta di Scooby Gang che tenta di salvare il mondo da chi dovrebbe proteggerlo.

L’antieroe, Billy Butcher, è un leader ferito. Il ritrovamento della moglie e la consapevolezza che la sua amata ha un figlio con Patriota, ci porta a riflettere sul futuro del suo personaggio. L’inevitabile scontro dovrà essere tra lui e Patriota alla fine.

I collegamenti con il mondo reale

Nel quarto episodio c’è una scena in cui Patriota vede dei meme contro di lui sul web. Ed è proprio questo che rende The Boys speciale. La capacità di rendere reale un mondo assurdo, inserendo chicche e citazioni che hanno assolutamente senso per l’era in cui viviamo. La genialità di alcune trovate, tra cui i film della Vought, i reality show

La psicologia e l’umanità dei personaggi

Questa serie parla di super-eroi (più o meno), ma la parte più interessante è proprio il lato non super. Homelander è folle, Starlight è combattuta, Deep è depresso e tutti i personaggi sono incredibilmente umani.

La seconda stagione di The Boys funziona perché vuole raccontare una storia che, per assurdo, avrebbe assolutamente senso nel nostro mondo. Vuole fare un commento sulla nostra società, vuole dire qualcosa di concreto e nel farlo usa dei super… antieroi e dei meme. Ma soprattuto The Boys funziona perché è incredibilmente divertente, puro intrattenimento. E certe volte cerchiamo anche questo da una serie tv.

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