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The Umbrella Academy, stagione 2: la recensione in anteprima

The Umbrella Academy 2

Generalmente, le seconde stagioni di show che hanno avuto prime stagioni brillanti soffrono di quello che in gergo viene chiamato “sophomore slump”, una caduta di qualità che genera delusione e rassegnazione. Per The Umbrella Academy è l’esatto opposto. La seconda stagione è più pazza, più divertente, più profonda e più coraggiosa della prima.

I nuovi episodi, dieci in totale, approfondiscono le tematiche e le premesse della prima stagione, espandendo un universo che sì, si rifa a varie opere del passato, ma che ha una sua originalità.

The Umbrella Academy 2

La serie non tradisce mai se stessa. Resta fedele al suo stile. Un video musicale che incontra un racconto sci-fi, con trovate campy e innumerevoli citazioni alla pop culture (Grazie Klaus). La mitologia dell’universo di The Umbrella Academy, che nasce anche nei fumetti di la serie a fumetti di Gerard Way, era stata appena accennata nella prima stagione, nei nuovi episodi iniziamo a capire meglio le regole base della bibbia di serie. La storyline principale si presta al modello binge di Netflix, considerando che un episodio tira l’altro e che la stagione ha un suo filone narrativo coerente, ben delineato. La stagione ha un suo stile anche nell’estetica, nel look dei personaggi e nei colori.

L’introduzione dei nuovi personaggi, in particolare uno, funziona. Non stonano rispetto al resto della serie, si integrano completamente nella storia.

La musica gioca ancora un ruolo importante: The Umbrella Academy ha una delle migliori soundtrack per le serie tv degli ultimi anni. Le canzoni sono perfette in ogni momento. Le performance, le coreografie, sembrano parte di un vero e proprio video musicale e rendono le scene d’azione (ma non solo) tra le migliori nel panorama della serialità.

Dove eravamo rimasti? Alla fine della prima stagione, Vanya ha causato l’apocalisse del 2019, ma i sette sono riusciti a salvarsi attraversando un portale.

Il nuovo setting, quello degli anni ’60, funziona incredibilmente, perché permette di sviluppare diverse tematiche che sono ancora molto attuali. La seconda stagione in questo è molto più profonda ed emozionante della prima. I personaggi cercano di capire chi sono, cercano di trovare il loro posto nel mondo. In particolare, i percorsi di Vanya, Allison e Diego ci portano a scavare più a fondo nelle caratterizzazioni dei personaggi. Ma tutte le storie dei protagonisti hanno più spazio rispetto alla stagione uno, si respira molto di più.

Il cuore dello show restano i personaggi e, in particolare, il rapporto tra i fratelli e le sorelle del gruppo. La seconda stagione è molto più corale, ci sono molte più scene in cui vediamo tutti insieme, in cui – finalmente – il gruppo sembra una vera famiglia, anche grazie all’incredibile chimica del cast. Sì, è una famiglia disfunzionale, piena di problemi e sicuramente con tante daddy issues, ma questa volta è davvero una famiglia. Ti affezioni a loro, vuoi bene a tutti e vuoi che ce la facciano. Tifi per loro. E quando è così, è una vittoria certa.

La seconda stagione di The Umbrella Academy raggiunge ogni tipo di traguardo: a livello dei personaggi, di storia e di coerenza narrativa. È un susseguirsi di risate, pianti e momenti iconici che diventeranno dei meme. Un mix di generi che, non solo conferma l’unicità della serie, ma la eleva con una seconda stagione straordinaria. Una delle stagioni migliori di serie tv di questo 2020.

La seconda stagione di The Umbrella Academy debutta venerdì 31 luglio su Netflix.

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