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Westworld e la bellezza di una serie che si prende tempo

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That’s what I love about this place, all the secrets, all the little things I never noticed even after all these years. You know why this beats the real world, Lawrence? Real world is just chaos. It’s an accident. But in here, every detail adds up to something.

Se guardiamo verso il panorama televisivo Statunitense, ci troviamo davanti ad un’offerta che per la maggior parte è composta da show adrenalinici, che non ti danno il tempo di pensare, respirare, che giocano sull’azione, i colpi di scena, i cliffhanger: HTGAWM, Quantico, Empire, i procedural, i vari medical, il telespettatore medio è abituato quindi ad un ritmo calzante, che stanca quasi, che rare volte si prende il tempo per concentrarsi sui personaggi e il loro percorso.

Prendo spunto, dunque, da chi giudica Westworld, nuova serie di punta di HBO, un prodotto noioso e con un ritmo lento.

La serie visivamente è meravigliosa: dai panorami mozzafiato alla splendida fotografia, le colonne sonore e la score sono di un altissimo livello e il cast è di un talento eccezionale. La trama di base è così interessante, seppur la tematica sia già stata ampiamente affrontata – fra tutti Battlestar Galactica mi viene in mente – che nonostante riposi su quello che sembra un ritmo “lento” invoglia a volerne di più.

Ma non è proprio questo il bello di Westworld? O in generale il bello di serie come Breaking Bad, Carnivale, Twin Peaks… Quel senso di costruzione, un singolo episodio è un mattoncino solido che andrà a costituire un qualcosa di bello, di portante, che non tremerà alla prima scossa.

Westworld è una serie, come Game of Thrones, che regala svolte nella trama con il contagocce e lo fa appositamente, trova il suo punto di forza nei personaggi, nella storia, approfondisce, costruisce, tira su le mura, fino a quando arriveremo a provare dispiacere se un personaggio ci lascia o gli succede qualcosa. Un tipo di costruzione seriale che consiste più nel gettare le basi e poi giocarci sopra che giocare invece da subito con un pugno di mosche. Perché è facile gettare nel calderone esplosioni, cospirazioni, uccisioni, su personaggi e situazioni di cui non ci importa, è una carta passiva e quasi troppo semplice da giocare. Quando ti importa… la posta in gioco sale.

Quindi viva il prendersi del tempo, viva la costruzione, viva il teasing, viva Westworld.

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