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Lucifer 2×01 o “Datti una svegliata, Chloe!”

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Credo che Lucifer sia una delle serie più sottovalutate in questo momento, non solo ha una comedy tongue-in-cheek che adoro, tra tutti gli inside jokes sull’identità del protagonista e i comportamenti dei personaggi che lo accompagnano nelle sue “disavventure”, ma anche perché è un procedural con una trama serializzata.

Chi mi conosce sa che non provo particolare amore per le serie tv procedurali, ovvero quelle che ripetono continuamente uno schema di episodio in episodio senza concentrarsi sulla trama generale (orizzontale), prendiamo i vari CSI ad esempio, senza offesa per chi ne è grande fan.

Lucifer ha una struttura procedurale, abbiamo sempre un caso della settimana, ma si regge su una forte trama orizzontale che accompagna la serie.

Chloe, io ti voglio bene. Sei la versione aggrazziata di Emma Marrone, ti shippo potentemente con Lucifer, sei una brava detective e anche una buona madre, ma quanto sei rincoglionita figlia mia quando si tratta di Lucifer.

“Che cosa sei?”

Il bello di tutta la faccenda è che Lucifer non ha mai nascosto la sua identità, non ha fatto un qualcosa stile Edward di Twilight o Angel in Buffy che “non posso dirtelo.” O Clark Kent che ci ha messo sei stagioni a dirlo a Lana. E anzi, quella poraccia ha dovuto scoprirlo da sola. LUI GLIELO DICE. Non nasconde nulla, “The Devil Himself.”

E lei cade sempre dalle nubi cercando tutte le spiegazioni possibili tranne quella che ha davanti agli occhi.

Quando ha buttato la fialetta del sangue di Lucifer io come Damien quando Cady Lindsay Lohan spezza la coroncina da reginetta in Mean Girls:

Comunque, ciò non toglie che io la shippi ancora con Lucifer e spero che prima o poi mettano un po’ di pepe nella loro storyline. Anche se, paradossalmente, il bello del loro rapporto è proprio che lei sembra l’unica immune al suo fascino ma attratta dalla sua anima.

Le altre con lui sono tutte…

A voi non piace dire Amenadiel?

Sembra tipo uno scioglilingua.

In questa premiere mi è piaciuto di più del solito, nella prima stagione con lui avevo un po’ il rapporto che avevo con tutti i protagonisti di Settimo Cielo tranne Mary.

Uno dei miei momenti preferiti nello show sono le sessioni di terapia. Non solo per lei che è davvero fantastica, ma anche perché permettono a personaggi idealizzati di sfogarsi, permettono di avere una sorta di introspezione più profonda, è come se gli autori volessero mettere queste scene per farceli conoscere meglio dentro, ed io dico VIA IL CHARACTER DEVELOPMENT!

Nella prima stagione Maze mi ricordava un po’ la Joey imbronciata che non vuole lasciare Dawson a Jen, ma in questa premiere siamo partiti con un leit motiv diverso, una rinascita, una self-awareness, un’indipendenza. Tifo per il Girl Power, quindi tifo per Maze.

Mentre il mistero della madre è molto interessante, ed il cliffhanger finale fa da apriporta a quello che sarà l’arco di stagione, devo dire che il cuore della serie rimane il rapporto tra Lucifer e Chloe. La loro fiducia cieca l’uno nei confronti dell’altra. A Chloe interessa forse sapere chi è Lucifer, ma non è la cosa più importante, perché lui la rende non solo un detective migliore ma anche una persona migliore.

Comunque, siamo pronti per mandare Tom Ellis ad Amici e ad X Factor e a fargli fare politica:

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