News

Recensione di Daniele: Once Upon A Time 5×20 Firebird

Hi Oncers,

non sono abituato ad episodi così belli di OUAT, non più ormai.

Perciò capirete il mio senso di smarrimento e le vertigini dopo la visione di questo signor episodio.

Nemmeno ricordo l’ultima volta che abbiamo avuto un episodio così intenso, ben costruito e caratterizzato.

Ah già vero, l’ultima volta è stato il Winter Finale.

E chi c’era al centro del Winter Finale?

I CaptainSwan.

E chi erano i protagonisti di questo episodio?

I CaptainSwan.

Tutto questo non è un caso, non è una coincidenza.

Il messaggio è chiaro: i CaptainSwan sono ormai la punta di diamante dello show.

Partiamo dal presupposto che quando c’è Jane Espenson dietro un episodio si sente eccome e che visto l’andamento delle altre storyline, a questa donna dovrebbero far scrivere pure i titoli di coda di questa serie.

Non è per la prova TL dei CS che dico questo, perchè da shipper sfegatato della coppia è ovvio che ho apprezzato, ma parlo proprio del modo in cui hanno saputo bilanciare e unire in maniera sensata i flashback del passato con la realtà narrativa presente.

Parlo della caratterizzazione di Emma Swan, di come nonostante la coppia, sia stata lei la vera protagonista messa in luce.

Come giusto che sia.

Perchè non sarebbe OUAT senza Emma Swan.

In questo episodio si raggiunge l’apoteosi del suo percorso, è proprio il simbolo del suo eccezionale character development che resta uno dei più realistici, intensi e ben scritti di questa serie.

In questo episodio ci sono tutti i motivi per cui Emma Swan è l’eroe più amato di questi ultimi 5 anni televisivi.

Sono contento che abbiano deciso di investire di nuovo su di lei e sulla sua storyline, mostrandoci un flashback del suo passato che è stato cruciale per la caratterizzazione di questo personaggio.

I flashback su Emma Swan sono rari come un episodio in cui Belle è sveglia e padrona di sé.

Tutte le scene Emma-centriche non potranno mai competere con lo screentime riservato (giustamente) a Regina e ai Charming.

Ed ecco perchè questa stagione di OUAT è già la mia preferita.

Perchè abbiamo conosciuto e vissuto Emma Swan più quest’anno che nei precedenti.

È in questa stagione che si è messa completamente in gioco, è in questa stagione che è stata davvero se stessa senza riserve, senza contenersi.

Si è data e mostrata per quella che è, ha lottato e ha perso e non si è lasciata sconfiggere dal fallimento.

Non si è richiusa a riccio, non ha di nuovo indossato la sua armatura, il suo personaggio non ha subito un involuzione.

Anzi, è cresciuto in una maniera incredibile.

Perchè si è rialzata ed è andata avanti, ha deciso di combattere e questa volta a differenza delle altre, lo ha fatto per se stessa.

Ma non ci sarebbe stato nessuno a seguirla nella sua missione suicida se non fosse stato per lei.

È per quello che Emma ha fatto in questi 5 anni che i nostri eroi sono tutti scesi nell’Underworld per\con lei.

È stata lei il collante, la Salvatrice, colei che ha portato tutti ad essere un team.

Ha preso i loro lieto fine spezzati e li ha riuniti, ha messo insieme i pezzi come sta facendo con il suo cuore in questa stagione.

Si è messa totalmente a centro campo, per una volta non è stata sullo sfondo ad aiutare gli altri senza pensare a se stessa.

Questa volta ha fatto la cosa più difficile di sempre: confrontarsi con i suoi sentimenti.

Ha amato e ha perso, ma lo ha fatto consapevolmente.

Ha dimostrato una forza incredibile nel conficcare quella spada nel cuore di Hook, nel scegliere di salvare lui dalle fiamme piuttosto che il suo cuore dalla bilancia, nel lasciarlo andare di nuovo.

E ha fatto tutto questo scegliendo consapevolmente di restare e di amare, di non scappare come ha sempre fatto, lo ha fatto provando tutto il dolore e l’intensità di quelle emozioni da cui si è sempre protetta.

In un certo senso è come se Emma fosse scesa in campo da sola ad affrontare un intero esercito armato fino ai denti, senza armatura a proteggere il suo corpo, senza armi per difendersi, ma solo con il cuore in mano.

E si, questa scelta totalmente folle e incosciente richiede una bella dose di forza e coraggio.

Valori da eroe che lei ha dimostrato in questi 20 episodi più di quanto abbia mai fatto nelle passate 4 stagioni.

Forza, coraggio ma anche la certezza che quello che si sta facendo è giusto, che si sta combattendo per qualcosa di più grande, qualcosa per cui vale la pena combattere.

E non è un caso se non abbiamo mai visto il cuore di Emma finora, non è un caso che lei l’abbia tirato fuori solo in questo episodio, più e più volte e solo per salvare Hook.

Perchè non ci sarebbe stato alcun cuore da mostrare se non fosse stato per lui.

Se non ci fosse stato Hook, quel cuore sarebbe rimasto sempre lì nel suo petto, al sicuro e ben protetto dai muri e da quell’armatura che ormai erano diventati la sua pelle.

Quel cuore non avrebbe mai amato davvero.
Quel cuore non avrebbe mai fatto il salto nel buio, nella paura, nell’incertezza dell’amare completamente qualcuno senza freni.

Ecco perchè in questo episodio iconico, ci sono il passato e presente che si incontrano e sottolineano tutto lo straordinario percorso compiuto da questa donna per diventare ciò che è adesso: qualcuno che ama e combatte, consapevole del dolore e dei rischi che tutto questo comporta.

Qualcuno che è così forte a tal punto da rinunciare alla sua sicurezza, per salvare chi ama.

La scena del portale è fortemente simbolica:

Emma lascia passare prima Henry, perchè tra tutti i presenti è quello che ama di più, poi da Salvatrice si assicura che tutti siano passati oltre prima di voltarsi per raggiungere Hook.

Se non ci fosse stato David a fermarla, Emma sarebbe rimasta.

Perchè c’è una parte di lei che preferirebbe morire piuttosto che continuare a vivere a metà senza di lui.

E questa stagione ha dimostrato proprio questo.

Emma ha letteralmente lasciato il suo cuore nell’Underworld, perchè il test da superare era quello: il cuore sulla bilancia è solo un simbolo, salvare chi ami è il tuo cuore, è il motivo per cui batte.

Ed ecco che arriva la prova del vero amore, che consacra definitivamente anche nel mondo delle fiabe, la storia tra Hook ed Emma.

Non ci sono haters, teorie o supposizioni che tengano di fronte ad una prova tanto schiacciante che mette a tacere tutto.

Onestamente, da quando si mormorò di una prova TL dei CS, ho sempre sperato più che pensato, che per loro sarebbe stato diverso.

Che non sarebbe stato il classico bacio con la luce magica, la facilità e lo stereotipo fiabesco a cui questa serie ci ha abituati.

Perchè Hook ed Emma non sono come le altre coppie.

Per loro è sempre stato diverso.

Hanno avuto un percorso tutto loro, diverso da qualsiasi storia mostrata in questo show, una storyline costruita passo dopo passo, fatta ripetutamente di prove ed ostacoli più che di momenti felici e situazioni da innamoramento facile come abbiamo visto finora.

Hanno sempre dovuto lottare per conquistare ogni cosa, dal rispetto, alla fiducia, al cuore di lei, al primo bacio, all’accettazione di quel sentimento che ha cambiato entrambi.

È così che il True Love dovrebbe essere.

Difficile, intenso, tormentato, devastante ed epico.

Ed è così che è stato per i CaptainSwan.

Questo True Love non è la consacrazione del loro rapporto, è solo l’ennesima vittoria conquistata dopo una sfida.

Non saranno felici dopo questo, non andranno via mano nella mano verso un tramonto infuocato.
Lui non la caricherà a bordo del suo cavallo bianco per portarla al loro castello.

Non sarebbe stato da loro un epilogo così.

Non sarebbe da loro un classico bacio fiabesco conquistato con la facilità con cui Belle perdona Rumple ogni volta.
Con cui Aurora trova il suo TL in Filippo o Red in Dorothy.

È in questa originalità di percorso che i CS hanno fatto la storia delle coppie di OUAT ed è giusto che come controparte non abbiano Biancaneve e il Principe Azzurro ma Euricide e Orfeo, qualcosa di mitologico, storico, leggendario.

Come i loro nomi su Excalibur.

Qualcosa di simbolico che renda giustizia ad una storia tormentata, difficile, epica ma sopratutto tremendamente umana e reale.

È questo il motivo per cui da qui a 5 anni, quando sentiremo parlare di OUAT i CS saranno tra le prime cose che ricorderemo con piacere di questa serie.

Ma tutto questo non sarebbe stato possibile se gli autori non avessero deciso di investire su di loro come hanno fatto sin dall’inizio.

Non è lo screentime che ha fatto dei CS un OTP amata, ma è la storyline.

Perchè non è in questa stagione che il loro percorso si fa interessante, straziante o epico.

È da quella pianta di fagioli che tutto inizia.

Dal modo in cui, da inizio percorso, entrambi si sono sfidati, feriti, fatti la guerra.

Dal modo disarmante con cui Hook, cattivo e in cerca di vendetta, ha riconosciuto in lei qualcosa di così forte da mettere in discussione le sue convinzioni.

E dal modo in cui lei si è resa conto che quel pirata maledetto non l’avrebbe mai abbandonata nella casa del gigante.

È stato quel momento che ha cambiato ogni cosa, che ha segnato questa coppia ed ecco perchè in ogni loro tappa cruciale ritorniamo sempre a quel parallelismo.

Emma si è resa conto che Hook è stata la prima persona in assoluto nella sua vita che non l’avrebbe abbandonata.

Non avrebbe fatto come hanno fatto i suoi genitori o Neal prima di lui.

Hook era l’unica persona che sarebbe rimasta per lei.

Lei non credeva possibile una cosa simile, a tal punto che gli dice: “Tu avresti fatto lo stesso” e lui le dice che no, non l’avrebbe abbandonata.

Ed Emma crede a quelle parole non perchè il suo super potere le dice che è vero, ma principalmente perchè lo legge nello sguardo ferito e rancoroso di lui.

Di un pirata che conosceva da poco ma che le aveva medicato una mano e salvata da una trappola del gigante.

Ed Emma non era abituata a tutto questo.

Alle attenzioni di qualcuno, al dovere qualcosa verso qualcuno.

Ecco perchè Hook è stato l’unico che ha fatto la differenza.

Tutto quello che è venuto dopo è stata solo una lenta crescita e conferma di quel momento, del modo in cui entrambi così diversi ma dal cuore simile, erano destinati ad incontrarsi e ad amarsi.

Tutto il percorso da quella pianta di fagioli in poi è stato solo un lento passo verso il True Love, una conferma per noi spettatori che li abbiamo visti crescere e innamorarsi e diventare qualcosa di forte e titanico come il gigante che hanno sfidato e battuto a inizio storia.

Ecco perchè siamo qui a parlarne, ecco perchè sono il True Love più epico, intenso e ben costruito dell’intera serie.

 

 

 

Conclusione:

  • A OUAT si perdonano tutte le cose pietose e noiose che ci mostra solo per episodi come questo.
    È il motivo per cui vale la pena guardare questa serie.
    Tutti sogniamo quell’amore da fiaba che non sia certo e scontato, ma imprevedibile, avventuroso e pericoloso come quello dei CaptainSwan.Abbiamo bisogno di credere che il lieto fine trionferà sempre sul male, anche se nella realtà non è così.E infatti Hook che resta nell’Underwolrd serve proprio a sottolineare questo, perchè se al suo posto ci fosse stato qualcun altro, siamo pur certi che avrebbero varcato insieme il portale.

Ma i CS sono stati scelti per rappresentare quel tipo d’amore e non sarebbero loro, non ci piacerebbero così tanto se non incontrassero più angst che gioie.

È questo che li rende speciali.

Tutto questo per dirvi che per i CS non è finita qui.
Nessuno di noi indosserà più l’armatura ma continueremo ad avere speranza.

  • Su Rumple e i Rumbelle non mi pronuncio.Dovrei ripetere sempre le stesse cose e dopo aver parlato del vero amore:

  • Sono sicuro che Henry abbia lasciato anche una pagina per Hook nel libro e che quello sarà in qualche modo il suo biglietto per tornare a casa.Non ci resta che attendere.
  • Questo episodio è il motivo per cui guardo serie tv e faccio il tifo per certi percorsi.
  • Ricordate sempre che: non è OTP se non ti distrugge.

 

 

Voto: 9

 

 

Passate dalle pagine:

Jennifer Morrison Fans

Colin O’Donoghue Fans

Captain Swan

  • Condividi l'articolo

Comments

comments