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Recensione Di Daniele – Station 19 1×04 Reignted

In una stagione Shondaland poco soddisfacente, Station 19 continua ad intrattenerci egregiamente.

Tra colpi di scena, intrecci di trama e relazioni tra personaggi che crescono sempre più, siamo senza ombra di dubbio di fronte al prodotto made in Shondaland più riuscito degli ultimi tempi.

Garanzia di successo: lo schema madre di Grey’s Anatomy, il vero pilastro, l’impalcatura narrativa solida che è la base del segreto del successo di questa nuova serie.

Stacy McKee torna a scrivere per noi, settimana dopo settimana, episodi che sono totalmente in pieno stile Grey’s Anatomy.

Paradossalmente, Grey’s Anatomy quest’anno ha perso la sua identità di show, e Station 19 se ne serve senza vergogna.

Perchè sì, siamo pieni di medical drama e ci sono anche altri show sui pompieri, ma ciò che rende originale e unica una serie non è il tema trattato, ma il modo in cui viene trattato.

In poche parole: la sceneggiatura.

E il modo di scrivere e raccontare storie a Shondaland, è quello che ha permesso a Shonda Rhimes di avere una serata interamente dedicata ai suoi show.

Stacy McKee non tradisce il pubblico di Shondaland e ci dà tutto ciò di cui abbiamo bisogno: intrecci, colpi di scena, umorismo, adrenalina, divertimento e sesso.

Tanto tanto sesso.

Andy Herrera è finalmente una protagonista di uno show Shondaland, che se ne frega di fare la moralista e la maestrina degli Americani, e se le gira, passa l’intero episodio a letto.

Avanguardia.

Rivoluzione.

#TeamAndy.

Non c’è incendio più importante di quello ormonale.

Andy Herrera è la protagonista di uno show in onda nel 2018 che meritiamo.

Nonostante io sia partito piuttosto sulla difensiva con lei e abbastanza prevenuto (mi sembrava la copia già vista e rivista di passate versioni shondiane), a poco a poco, Andy Herrera mi sta conquistando.

Mi piace la sua libertà, mi piace la sua intraprendenza e amo il fatto che, nonostante sia acerba, abbia quello che personaggi più maturi ed esperti di lei non possiedono: l’amor proprio.

L’indipendenza. Un’integrità.

Andy Herrera non si fa piccola per nessuno.

“Non posso sprecare tempo senza essere fedele a me stessa.”

È sicuramente la Quote della settimana.

Non è egoismo, non è capriccio, non è menefreghismo verso l’altro. È la capacità, coraggiosa, di ammettere che abbiamo dei bisogni che non possiamo soffocare per accontentare gli altri.

E Shonda solo sa, in un’epoca di Elise Isoiardi, quanto abbiamo bisogno di messaggi del genere, che sono potenti e positivi perchè partono da esperienze che i personaggi vivono in prima persona, esperienze realistiche e alla mano, che escono da una camera da letto after sex, non è becero moralismo fatto per bacchettare lo spettatore su un caso politico costruito ad hoc.

È la vita della protagonista, è quello che sta vivendo, quello che sta pensando nell’esatto momento in cui lo vive.

E ci piace per questo: per la sua naturalezza, per la sua spontaneità, e anche per la sua leggerezza.

Perchè guardiamo i tv show per questo.

Altrimenti eravamo su Rai 1 per una puntata di Porta A Porta.

E restando in tema…

Pesantezza è l’anagramma di Jack Gibson, vedi.

Lui è proprio pompiere nell’animo, nel senso che, come lo spegne lui l’entusiasmo, nessuno mai.

Questa cosa con Andy, questo perenne “Kiss me or kill me”, questo “quanto me stai sur cazzo.. limoniamo?”,  tutto questo angry sex, questa tensione sessuale che fa da sfondo in ogni scena, questa aura di proibito e segretezza che li circonda, sarebbe anche piacevole, e per un po’ lo è, perchè funziona, ti dimentichi persino qual è il problema di fondo, ma poi non sono nemmeno passati 2 secondi dall’atto di *OwenHunt (*eiaculazione) che Jack parte con: “sai, ho scelto i pavimenti per la cucina.”

Ma quanti anni ha Jack Gibson? Ma lo sa che il 1940 è finito da un pezzo?

Me lo immagino con il poster di Derek Shepherd in camera, come massimo modello di aspirazione nella vita.

In soli 4 episodi è passato da un anello di fidanzamento, a una proposta di matrimonio, a una casa insieme.

Il trono di Andy è appena iniziato e questo vuole già uscire dal programma.

Ma te li devi sudare i petali della scelta. Ne devi passare di esterne piene di angst, di cartellini lanciati contro, di peluche restituiti, di abbandoni dello studio, di litigate con i corteggiatori.

Jack Gibson avrà anche il cuore di Gianni Sperti, ma noi siamo Tina Cipollari.

Jack, dall’amico Ryan ha solo da imparare.

E venendo a Ryan il poliziotto… questa parentesi con Maya è stata davvero una piacevole sorpresa.

Piano piano iniziamo a conoscere la backstory degli altri protagonisti, perchè come Maya ha ricordato ad Andy in questo episodio: “il mondo non gira attorno a te.”

(Le Mertine di S19 sono già in crisi e amo tutto questo.)

Questa storia di fratelli interrotti mi ha già conquistato.

Voglio vedere come evolve.

Voglio tutto il rapporto di ricostruzione fino all’apertura della busta Mariana.

Me li immagino già in futuro, Maya e suo fratello, vivere insieme, come le sorelle di questo episodio, e avere quel rapporto che non hanno mai avuto.

Certo che i genitori di Maya sono proprio stronzi.

E per lo stesso criterio impossibile, da bravo shipper in cerca di angst, con le antenne vibes puntate a captare il potenziale, con la stessa modalità con cui riesco a vedere chiaramente un hook up tra Maya e Jack, sempre per la serie: “non ci passiamo il ragazzi delle altre”, spero in un futuro flirt tra il fratello di Maya e Travis.

(Sì, carina la cosa con il nipote della nonna della casa di riposo, ma per ora non mi è scattato nulla. Non ho sentito nulla.)

Ovviamente c’è da tener conto di quella mina vagante chiamata Victoria e perchè no, anche di Andy, perchè credete davvero che 2 ragazzi siano sufficienti?

Nessuno esce a fare la spesa solo per due vasetti di yogurt.

Insomma, il fratello di Maya rappresenta una bella incognita: sia per il fattore scene distruttive da family drama, che per il fattore ship.

Troppi personaggi single in cerca di.

Il bello di uno show ai suoi inizi.

Complicato e interessante la dinamica del rapporto tra Ben e Victoria. Questi due hanno attaccato briga dall’inizio, ma io riesco a vederli semplicemente come fratello maggiore vs sorella minore. Un risvolto romantico non rientra nella mia visione delle cose. Ma siamo a Shondaland, perciò, mai dire mai.

Ho volato altissimo quando Victoria ha ricordato a Ben che la gente normale non ha 2450 lavori alle spalle su cui far affidamento se qualcosa va male.

Piacevole e totalmente ironica questa svolta tra Dean e Pruitt. Scontro generazionale che ci diverte. Se persino il Capitano prossimo alla pensione si svecchia a tal punto, Jack Gibson, fattele due domande.

 

Pensieri sparsi:

  • Incredibile come ogni caso clinico di quest’anno in GA mi abbia lasciato indifferente, e poi ogni settimana quello di S19 mi faccia piangere male. Come ho detto, quel tipo di scrittura che ha reso Grey’s un cult e che quest’anno è stata tradita, viene salvata e riprodotta da Stacy McKee. L’Antico Vaso Shondiano della sceneggiatura è stato portato in salvo.

 

  • I nostri amici di Chicago Fire ci hanno servito un caffeuccio nel loro ultimo episodio.

 

Grazie a Stacy, facciamo il 22% di share anche senza Dick Wolf.

Nulla da aggiungere.

 

Voto: 7+

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