Cinema

Totorecensione in ANTEPRIMA: La Bella e La Bestia

Facciamo una premessa veramente importante: La Bella e La Bestia è il mio classico Disney, e per classici intendiamo i film d’animazione che fanno parte dell’universo canon, preferito. Quello che ho amato e amo di più.

Quando ho saputo che la Disney avrebbe portato la magia dell’originale in versione live-action ho reagito come reagirebbe chiunque di fronte ad una nuova trasposizione di un qualcosa che ama: con gioia ma anche paura.

La Bella e La Bestia ha avuto un grosso impatto nell’universo Disney. Si colloca all’inizio della renaissance, la rinascita creativa della major, rinascita di cui fanno parte La Sirenetta, Aladdin e Il Re Leone, film d’animazione meravigliosi con cui tutti siamo cresciuti. Ma mentre La Bella e La Bestia fu innovativo sotto molti punti di vista, uno è sicuramente il più importante: Belle.

Belle è il primo personaggio femminile Disney ad allontanarsi estremamente dallo stereotipo di Principessa Disney. Se pensiamo a Biancaneve, Aurora e perfino Ariel (che si sogna la libertà, ma anche un principe), Belle appare come primo vero esempio di personaggio femminile forte, che non ha bisogno di un principe, il cui uomo è un solo complemento di una felicità che già esiste.

Nel film live-action questo aspetto viene incrementato all’ennesima potenza: se la Belle del film d’animazione era già un personaggio forte e con un carattere temerario, la Belle del live-action, interpretata da una bravissima Emma Watson (questo ruolo è fatto per lei) è ancora più impavida, coraggiosa e determinata. Non si fa mettere i piedi in testa e non ha paura di essere diversa. E non ha paura: non è passiva rispetto alla Bestia, gli tiene testa e prova addirittura a scappare fin da subito (certo, con metodi abbastanza difficili, ma vedrete).

In una delle prime sequenze, sia del film d’animazione che del live-action, Belle viene descritta dagli abitanti del paesino nel quale vive come “strana” e completamente diversa da loro. E lo è: a Belle piace leggere, inventare, sogna avventure e anche l’amore (e questo non la rende meno femminista). C’è una scena che mi ha colpito molto in cui Belle viene ripresa perché insegna a leggere ad una bambina. Nel live-action c’è molto più approfondimento riguardo il senso di oppressione e di “provincialismo” che subisce il personaggio, da Gaston (interpretato egregiamente da Luke Evans) che invita Belle a sposarlo o altrimenti diventerà zitella e pazza all’intero paese che la prende in giro perché non si comporta come le altre.

In questo il live-action convince: aggiunge cose a tematiche interessanti da esplorare. Questo aspetto del film, l’aspetto del “mi sento fuori posto perché non sono come gli altri” è in realtà un tema sempre attuale.

So che siete curiosi riguardo vari aspetti del film quindi, senza spoilerare le chicche inedite, andiamo a vedere nel dettaglio perché funziona:

Il film è fedele all’originale? Assolutamente sì. Alcune sequenze sembrano ricreate scena per scena, dettaglio per dettaglio. Ma il bello è che ci sono novità e approfondimenti che permettono di godersi la visione come se fosse un qualcosa di nuovo.

Ci sono sequenze inedite che ci lasciano entrare in modo più approfondito nella storia, che citano personaggi che nel film d’animazione vengono appena accennati o che non vengono mai menzionati: come la madre di Belle o la fata che ha gettato l’incantesimo sulla Bestia e gli abitanti del castello.

Le canzoni sono molto belle, alcune sono state riadattate quindi qualcuno potrebbe storcere il naso. I testi di alcuni pezzi storici sono diversi. Ma “Stia Con Noi” e “Tale As Old As Time” restano praticamente invariate. Ci sono pezzi inediti, tra cui “Evermore” interpretata in originale dal bravissimo Josh Groban.

Il cast: assolutamente azzeccato, oltre Emma, Dan e ovviamente McGregor e Sir McKellen, voglio fare i miei più sinceri complimenti a Luke Evans (Gaston) e Josh Gad (LeTont), che oltre ad essere un’accoppiata davvero comica nel film, sono davvero credibili.

La scena gay: in molti hanno parlato di una sequenza gay nel film, io direi che non si tratta solo di una sequenza. Mi sembra chiaro che LeTont sia invaghito di Gaston. E sono felice che la Disney abbia incluso finalmente un personaggio palesemente gay in un suo film così importante. Inoltre, c’è una scena verso la fine, che non vi voglio spoilerare, che conferma un po’ tutto questo.

I personaggi secondari: ritroviamo la squadra al completo, da Lumiére a Tockins, a Mrs Brick e Chicco, sono i personaggi di sempre, assolutamente in linea con le loro controparti animate. Ma… con un qualcosa di inedito. A proposito di questo, c’è un dettaglio della mitologia che differisce rispetto al film d’animazione. Ma voglio, di nuovo, che ne siate sorpresi.

La Bella e La Bestia: Belle non accetta la sua condizione in modo passivo. Lei resta nel castello al posto del padre rispetto a qualcosa di un po’ diverso dal film d’animazione, ed è da subito pronta a tenere testa alla Bestia. Quando il rapporto tra i due inizia a riscaldarsi, iniziamo a vedere degli spirargli che nel film d’animazione non ci sono (e in cui ovviamente doveva avvenire tutto in modo più veloce): entrambi condividono delle passioni (quella per la lettura, ad esempio), entrambi sognano un mondo d’avventure, entrambi si sentono “strani” e fuori posto. Diversi. Questo li unisce, questo li lega. Ed è qui che arrivi a tifare per il loro amore, oltre le apparenze, oltre tutto. “Chi avrebbe mai potuto amare una bestia?” è una domanda che La Bestia si fa di continuo, ma che trova risposta e motivazioni.

Ho sempre amato profondamente La Bella e La Bestia per le sue tematiche e per il modo in cui le affronta: il sentirsi diversi, la paura del diverso, l’amore oltre ogni cosa e oltre ogni aspetto, questo live-action ha ricreato la magia dell’originale ed ha aggiunto dei dettagli inediti che vi faranno innamorare ancora di più di questo meraviglioso classico.

 

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