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Totorecensione in ANTEPRIMA: The Legend of Tarzan

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Diretto da David Yates, The Legend of Tarzan è più un sequel della classica storia, considerando che il Re della Giungla tornerà nella natura selvaggia dopo aver vissuto – per un po’ – nella civiltà insieme alla sua Jane. Basato sul personaggio creato da Edgar Rice Burroughs, ed interpretato da Alexander Skarsgård di True Blood, nel cast anche Samuel L. Jackson, Margot Robbie, Djimon Hounsou e Christoph Waltz, nel ruolo del villain.

Alexander è un Tarzan perfetto: ha il fisico, ha gli addominali, ed è molto “Eric Northman Season 1,” al massimo della sua forma e prestanza fisica. Le scene che lo coinvolgono, più che dialogate, sono sequenze d’azione, fatte molto bene, tra l’altro. La CGI sembra ottima e l’atmosfera del film, del setting, della giungla, è pienamente riuscita. David Yates è il regista degli ultimi capitoli cinematografici di Harry Potter (e lo sarà anche di Animali Fantastici), e, a differenza di molti, il suo stile mi è sempre piaciuto.

Margot Robbie è meravigliosa. Sarà Harley Quinn in Suicide Squad, la sua Jane sembra far parte del filone “Sono una donna ma non c’è bisogno che qualcuno mi salvi,” è una protagonista femminile che combatte, non è la “damigella in pericolo.” La Robbie ha una carisma da vendere ed è una delle parti migliori del film.

Siamo abituati a vedere Christoph Waltz nelle parti del villain e in questo ruolo non stona, nonostante sia davvero un personaggio poco sviluppato, questo gli dà poco spessore, non è un cattivo che sembra avere sfumature.

Samuel L.Jackson interpeta il sidekick della situazione, ci regala una sorta di pausa comica ogni volta che è con Tarzan, personaggio che ha davvero bisogno di un comic relief quando è in scena.

Per quanto riguarda la storyline, c’è una sorta di percorso di “ritorno alla giungla,” il personaggio interpretato da Skarsgard è ormai John Clayton, non si sente più il selvaggio che ha vissuto nella giungla, ma è un membro della camera dei Lord. Il film porta il development del suo personaggio in un percorso a ritroso, per ritrovare le sue origini, accettare ciò che era, tornare Tarzan.

La storia si alterna tra presente e flashback, mostrandoci solo piccoli spezzoni sulle origini di Tarzan: dalla nascita del selvaggio alle prime interazioni con Jane. Emozionanti e coinvolgenti tutte le parti ambientate nella giungla, con gli animali, e specialmente il rapporto tra la madre gorilla e Tarzan. Mi ha colpito una scena in cui si parlava dell’espressività degli elefanti, in questo film tutti gli animali (fatti in CGI, ma molto realistici) trasmettono qualcosa con il solo sguardo, non gli servono parole.

I visuals sono magnifici, il 3D è spettacolare e i paesaggi e le landscape sono mozzafiato. Visivamente, il film è validissimo.

The Legend of Tarzan è una storia inedita modellata su un qualcosa che conosciamo, contiene anche una sorta di “origini del personaggio”, ma parte da un punto che arriva dopo la fine di una storia già raccontata in altri film e che tutti abbiamo imparato ad amare. Il film, seppur con qualche risoluzione un po’ scontata, riesce ad emozionare lo spettatore e a immergerlo nel mondo di Tarzan e nel suo conflitto interiore.

SPOILER ALERT: TANTO TANTO SKARSGARD MEZZO NUDO.

Voto: 7,5

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